È il killer di Berlino l’uomo ucciso a Milano nel corso di una sparatoria con la Polizia a Sesto San Giovanni: Anis Amri sarebbe stato identificato dalle impronte digitali. L’uomo era stato fermato in piazza I Maggio, fuori dalla stazione di Sesto, alle 3 del mattino da una pattuglia della Polizia per un normale controllo: aperto lo zaino per cercare i documenti, ha invece estratto una pistola calibro 22 e ha fatto fuoco, ferendo un agente e gridando “Allah Akbar”. Immediata la reazione del collega che ha sparato, uccidendolo. Le indagini e i rilievi sono andate avanti per tutta la notte e, nella tarda mattinata, è arrivata la conferma.
Le primi indagini hanno scoperto che Amri era arrivato in Italia in treno dalla Francia: sul corpo è stato trovato un biglietto con partenza da Chambery, in Savoia, località a un’ora dal traforo del Fréjus, con passaggio da Torino e destinazione Milano, dove è arrivato in Stazione Centrale all’una di notte, due ore prima che venisse fermato dagli uomini della Polizia a Sesto San Giovanni.
Le indagini sono in corso. Gli inquirenti stanno cercando di capire perché Anis Amri era arrivato a Milano e come sia stato possibile uscire dai confini tedeschi e raggiungere il nostro Paese passando dalla Francia. L’uomo era in fuga, armato e braccato dalla Polizia di mezza Europa, eppure è riuscito a raggiungere l’hinterland milanese.
La conferma è arrivata dalla conferenza stampa del ministro Minniti, affiancato dal Capo della Polizia Franco Gabrielli, e il generale dei Carabinieri Tullio Del Sette. “L’uomo ucciso è senza alcun dubbio Anis Amri”, ha dichiarato il ministro. “L’uomo è stato fermato alle 3 del mattino a Sesto San Giovanni. Si aggirava con fare sospetto e, senza esitare, ha subito estratto la pistola e ha sparato contro l’agente di polizia che gli aveva chiesto i documenti”, ha specificato Minniti, facendo il nome dell’agente ferito. “Si chiama Christian Movio“, ha spiegato Minniti, specificando che è “stato colpito in parti non vitali e non è in pericolo”.
“L’operazione è stata svolta in totale sicurezza. Esprimo la mia gratitudine personale e del capo della Polizia. Grazie alle persone come lui gli italiani potranno fare un Natale ancora più felice. Ringrazio tutto il dispositivo di sicurezza di cui l’Italia deve essere orgogliosa. Punto”, ha insistito il ministro confermando che l’uomo è stato fermato “appena entrato in Italia” grazie a “un sistema che funziona“.
Le indagini sono ora in mano alla magistratura. Secondo alcune fonti di stampa, la Polizia sapeva del suo arrivo in Italia, ma fonti della Questura ribadiscono che si è trattato di un normale controllo. Dalle prime indagini risulta che la pistola di Anis Amri abbia lo stesso calibro 22 di quella usata a Berlino. Tante le domande a cui ora gli inquirenti dovranno rispondere.
A dare il nome del poliziotto ferito è stato lo stesso ministro. Si tratta di Christian Movio, agente del commissario di Sesto San Giovanni, che è stato colpito alla spalla ed è ricoverato all’ospedale di Monza. Come confermato in conferenza stampa, non è in pericolo di vita. A sparare e uccidere Amri è stato il suo collega, Luca Scatà: 29 anni, siciliano di Canicattini, laureato in ingegneria, era un agente in prova al commissariato di Sesto San Giovanni dove era arrivato pochi mesi fa.
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