La procura di Wurenlingen, Zurigo, ha aperto un’inchiesta per accertare i fatti ma pare ci sia una disputa familiare alla base della sparatoria avvenuta nella serata di sabato 9 maggio nel cantone svizzero di Argovia. Un 36enne, padre di tre figli, separato dalla moglie, avrebbe prima ucciso quattro persone, fra cui i suoceri e il cognato, per poi suicidarsi.
Cinque dunque i morti, e il comandante della polizia di Argovia, Michael Leutpold, in conferenza stampa ha confermato che il bilancio è “definitivo” e che tutte le piste portano alla disputa familiare. La sparatoria è avvenuta sabato 9 maggio sera, intorno alle 23 in una zona residenziale del paesino svizzero, che si trova a nordovest di Zurigo. Ad avvisare la polizia sono stati i residenti della zona che hanno dato l’allarme dopo avere sentito gli spari vicini a casa.
Tra le vittime ci sono i suoceri del killer, cioè un uomo di 58 anni e una donna di 57, e un cognato dell’uomo, di 32 anni. Non si sa invece ancora chi sia la quinta vittima: si tratta di un uomo di 46 anni, ma al momento non è stato identificato, e la polizia non esclude che possa trattarsi semplicemente di un passante. La polizia ha spiegato che il killer era stato condannato per altre questioni nel suo cantone di origine, quello di Svitto.
I precedenti Questa è solo dell’ultima sparatoria di una lunga serie registrata in Svizzera, dove negli ultimi anni ci sono stati almeno altri sette incidenti di questo tipo. Il più grave risale al 27 settembre del 2001 ed è la cosiddetta ‘strage di Zug’, dal nome della città in cui avvenne, dove Friedrich Leibacher uccise 14 persone nel Parlamento del cantone di Zug e poi si tolse la vita. In questo stesso quartiere residenziale di Wuereling il 13 dicembre del 1985 un agente immobiliare aveva ucciso a colpi d’arma da fuoco l’amante del partner e due prostitute.