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Sparatoria USA su campo di baseball, colpito leader dei Repubblicani: l’aggressore era un attivista pro Sanders

Una sparatoria negli USA su un campo di baseball ad Alexandria, in Virginia, ha causato il ferimento di un deputato repubblicano, il capogruppo Steve Scalise, e di altre persone, almeno quattro secondo quanto riportano i media USA. La polizia di Alexandria ha fatto sapere via Twitter che l’aggressore è stato già catturato: si tratta di James T. Hodgkinson, 66 anni, da Belleville, Illinois. Secondo le prime informazioni sarebbe un attivista pro Bernie Sanders. Il presidente Donald Trump (che compiva 71 anni nel giorno della sparatoria) e il vice Mike Pence hanno seguito l’evolversi della situazione ed è stato lo stesso presidente USA a confermare la morte dell’assalitore in un discorso alla nazione. Nella notte Trump ha poi fatto una visita a sorpresa a Scalise

L’assalitore è morto, è stato un attacco brutale“, ha dichiarato Trump, specificando che il decesso è avvenuto prima dell’arrivo in ospedale. La Polizia sta ancora indagando, ha aggiunto il presidente: sul caso sono ora al lavoro anche l’Fbi e la Dea. Si indaga in particolare sul movente: le prime testimonianze raccolte tra i conoscenti di Hodgkinson lo descrivono come un attivista pro Sanders, contrario alle politiche del presidente Trump.

Lo stesso Trump si è recato a far visita a Scalise, ricoverato dopo l’operazione a seguito della sparatoria: in un tweet ha aggiunto che le sue condizioni sono piuttosto gravi ma che “è un vero combattente“.

L’Fbi ha diffuso l’elenco dei feriti della sparatoria: oltre a Scalise, sono stati colpiti un membro dello staff Zack Barth, il lobbista Matt Mika e due poliziotti, mentre il deputato Roger Williams si sarebbe fatto male alla caviglia durante la fuga.

Il deputato Scalise della Louisiana, un vero amico e patriota, è stato gravemente ferito ma si riprenderà completamente. I nostri pensieri e preghiere sono con lui“, aveva twittato lo stesso Trump a ridosso della sparatoria.

Sparatoria in Virginia, chi è l’aggressore

La polizia ha confermato di aver identificato il presunto aggressore, ucciso nella sparatoria al campo di baseball in James T. Hodgkinson: 66 anni, di Belleville, Illinois, attivista democratico a favore di Sanders, era a capo di un’impresa di consulenza immobiliare, la sua licenza era scaduta nel novembre 2016 e non era stata rinnovata. Secondo quanto risulta dai documenti della contea di St. Clair., Hodgkinson era stato accusato nel 2006 per danni a una macchina, ma le accuse erano poi cadute.

Col passare delle ore emergono i primi dettagli che permettono di tracciare il suo ritratto. Hodkinson era un attivista pro Bernie Sanders e aveva partecipato alla campagna elettorale a favore del senatore democratico. Un suo conoscente, Charles Orear, è stato intervistato dal Washington Post e ha raccontato di aver condiviso con lui parte della campagna elettorale, definendolo un “progressista appassionato” che non aveva mai dato “segni di violenza“. “State scherzando, l’ho incontrato durante la campagna di Bernie in Iowa, ho lavorato con lui“, ha dichiarato sorpreso al quotidiano. Il Washington Post ha poi riferito di un testimone che avrebbe riconosciuto Hodkinson come uno dei clienti del ristorante Pork Barrel BBQ in Del Ray dove lavorava fin da aprile e che non aveva mai parlato di politica. “Sembrava un tipico operaio“, ha dichiarato.

Il fratello Michael ha confermato al New York Times che era particolarmente attivo nell’opposizione a Donald Trump e che si era recato a Washington più volte nelle ultime settimane per partecipare a sit-in e cortei di protesta. “So che non era contento di come stavano andando le cose, dei risultati delle elezioni e così via. Era impegnato in politica ma per il resto conduceva una vita normale“, ha dichiarato al telefono.

Le informazioni troverebbero conferma nel suo profilo Facebook su cui Hodkinson ha condiviso molti post polemici contro Trump e link a lotte ambientaliste: in particolare colpisce la condivisione di una vignetta contro il repubblicano Scalise.

Su di lui non si sa molto altro. Secondo il Belleville News-Democrat, la sua famiglia era stato colpita da una tragedia nel 1996 quando la figlia di 17 anni si era suicidata dandosi fuoco con la benzina all’interno della sua auto.

Sparatoria in Virginia, la dinamica

Secondo quanto dichiarato dalla portavoce del GW Hospital, Karoline Hutson, due dei feriti arrivati in ospedale sarebbero in gravi condizioni: tra i feriti ci sarebbero alcuni assistenti di Scalise, di cui uno colpito al petto.

Ricoverato al MedStar Washington Hospital Center, Scalise è stato operato e le sue condizioni sono stabili anche se critiche. “Prima di entrare in sala operatoria, era in buone condizioni e ha parlato con sua moglie per telefono. Scalise ha voluto ringraziare per il coraggio dimostrato la polizia degli Stati Uniti, i primi soccorritori e i colleghi“, aveva confermato una nota del suo staff.

La sparatoria è avvenuta nel corso di un allenamento di baseball al quale partecipavano anche deputati del Congresso tra cui Scalise, capogruppo della maggioranza repubblicana alla Camera dei Rappresentanti, che è stato colpito all’anca.

Ho sentito 50-60 colpi di arma da fuoco. Se non fosse stato per la polizia saremmo tutti morti”, ha raccontato il senatore repubblicano Rand Paul, che ha assistito alla sparatoria al campo di baseball. Secondo fonti investigative si tratterebbe di un “attacco deliberato“, ma sarebbe escluso il terrorismo internazionale.

Secondo quanto riferisce la polizia di Capitol Hill sarebbero cinque le persone ferite nel corso della sparatoria, tra cui due poliziotti. Dalle prime testimonianze raccolte dai media USA, a sparare sarebbe stato un uomo armato di fucile che avrebbe scaricato i colpi per ben 10 minuti.

Il senatore dell’Arizona Jeff Flake ha raccontato alla Cnn che l’aggressore sarebbe un bianco di mezza età, che aveva moltissime munizioni e che ha sparato per circa 10 minuti, e di aver visto Scalise trascinarsi a terra per alcuni metri prima di fermarsi: solo allora Flake lo avrebbe raggiunto e soccorso. Anche il deputato dell’Alabama Mo Brooks ha descritto l’assalitore come un uomo bianco.

Il tweet del numero 2 dei repubblicani Paul Ryan

Anche la testimonianza di Joe Barton, senatore repubblicano del Texas e allenatore della squadra, conferma il dettaglio della lunga sparatoria. “Abbiamo visto l’attentatore venire verso il campo pratica. Ha iniziato a sparare e ha colpito Trent Kelly (deputato per il Mississippi ndr) e a Steve Scalise. Gli uomini della sicurezza di Scalise e la polizia di Capitol Hill hanno subito fatto fuoco. Senza di loro ci sarebbero state molte vittime: sono loro i veri eroi“, ha raccontato al Washington Post. Barton ha confermato che il campo pratica era ben sorvegliato e che la sparatoria è durata “circa cinque-dieci minuti. C’erano decine se non centinaia di colpi sparati“.

La sparatoria è avvenuta mentre molti esponenti repubblicani si stavano allenando con la squadra congressuale di baseball in vista del Congressional Baseball Game, sfida benefica in programma per il 15 giugno al Nationals Park di Washington, che dal 1909 contrappone la squadra dei democratici e quella dei repubblicani e che rappresenta uno degli eventi più attesi dai politici di Washington.

Colpisce la scelta del luogo per l’attacco. Senatori e deputati sono sempre guardati a vista da guardie del corpo e assistenti, e tutta la zona di Capitol Hill, dove si trova la sede del Congresso, è sotto stretta sorveglianza ed è quasi impossibile per una persona armata avvicinarsi ai politici. Il campo da baseball è dunque un “soft target”, più semplice da raggiungere anche per chi è armato di fucile, ma non per questo del tutto scoperto: secondo i testimoni la Polizia di Capitol Hill è riuscita a intervenire in tempi rapidissimi, evitando così una strage.

Steve Scalise, chi è il repubblicano ferito nella sparatoria

Steve Scalise, 51 anni, rappresentante della Louisiana, è il Majority Whip per i repubblicani alla Camera, una figura simile al nostro capogruppo, ed è uno dei leader del partito, il numero tre in ordine di importanza dopo lo speaker dell’Aula, Paul Ryan, e del leader della maggioranza, Kevin McCarthy.

Nato a New Orleans, Scalise, di origine italiana, ha lavorato come programmatore informatico prima di intraprendere la carriera politica, iniziata nel 1995 nella Camera dei Rappresentanti della Louisiana: entrato in Senato nel 2008, è sposato e padre di due figli.

Lorena Cacace

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