Spazio, una scoperta sensazionale: il ruolo determinante degli anelli di Nettuno. La loro azione, infatti, contribuisce a scaldare il Pianeta.
E’ un fenomeno sicuramente destinato a far discutere e ad essere approfondito. Dopo oltre 40 anni di osservazioni si è addivenuti alla conclusione che il ruolo degli anelli è sicuramente nuovo ma particolarmente importante nell’ottica di un riscaldamento del Pianeta.
Lo spazio solare è lo spazio interplanetario occupato dal sistema solare, che si estende dalla superficie del Sole fino ai limiti esterni dell’atmosfera solare, nota come eliosfera. Questa regione è caratterizzata da un ambiente di radiazione intensa e plasma ionizzato che è influenzato dalla magnetosfera del Sole e dall’attività solare.
Lo spazio solare è anche il luogo in cui si verificano molti fenomeni solari, come le eruzioni solari, le tempeste geomagnetiche e le espulsioni di massa coronale. La nostra comprensione dello spazio solare è importante non solo per la ricerca scientifica, ma anche per la tecnologia spaziale e la nostra capacità di prevedere e mitigare gli effetti delle attività solari sul nostro ambiente terrestre.
Il sistema solare contiene otto pianeti, elencati in ordine di distanza dal Sole: Mercurio, Venere, Terra, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno. Ognuno di questi pianeti ha una dimensione e una composizione diverse e ciascuno svolge un ruolo importante nel sistema solare.
I pianeti interni, Mercurio, Venere, Terra e Marte, sono anche conosciuti come pianeti terrestri perché sono rocciosi e relativamente piccoli. Sono situati più vicino al Sole e hanno orbite più rapide rispetto ai pianeti esterni. La Terra è l’unico pianeta conosciuto in grado di ospitare la vita.
I pianeti esterni, Giove, Saturno, Urano e Nettuno, sono anche conosciuti come giganti gassosi perché sono principalmente composti da gas e sono molto grandi. Sono situati più lontano dal Sole e hanno orbite più lente rispetto ai pianeti interni. Questi pianeti sono anche caratterizzati da numerose lune e anelli.
Inoltre, in seguito alla riscoperta del pianeta nano Plutone, esiste anche una fascia di oggetti ghiacciati situata oltre Nettuno, chiamata la Fascia di Kuiper, dove si trovano altri oggetti come Plutone e Caronte.
Il ruolo dei pianeti nel sistema solare è quello di mantenere l’equilibrio gravitazionale e orbitale del sistema e di interagire tra loro e con altre regioni del sistema solare, come la fascia di asteroidi e la nube di Oort.
Inoltre, i pianeti possono influenzare l’ambiente spaziale circostante e possono avere un impatto sulla vita sulla Terra.
Lo studio dei pianeti del sistema solare ci aiuta anche a comprendere meglio l’evoluzione e la formazione del sistema solare stesso.
Nettuno è il pianeta più esterno del sistema solare, situato a una distanza media di circa 4,5 miliardi di chilometri dal Sole. È il quarto pianeta in ordine di grandezza, con un diametro di circa 49.500 chilometri, circa 3,9 volte quello della Terra.
Il Pianeta in questione è un gigante gassoso composto principalmente da idrogeno ed elio, con tracce di metano e ammoniaca nella sua atmosfera. La sua atmosfera è caratterizzata da forti venti, che possono raggiungere velocità di oltre 2.000 chilometri all’ora, e da grandi macchie scure che sono simili alle tempeste presenti su Giove.
Nettuno ha almeno 14 lune conosciute, la più grande delle quali è Tritone. Tritone è interessante perché è l’unica luna importante del sistema solare ad avere un’orbita retrograda, ovvero che ruota in direzione opposta alla rotazione del pianeta su cui orbita.
Scoperto nel 1846 dal matematico e astronomo francese Urbain Le Verrier, che aveva previsto la sua esistenza sulla base di perturbazioni nella traiettoria dell’orbita di Urano. Nettuno è stato visitato solo una volta da una sonda spaziale, la Voyager 2, che ha effettuato un flyby nel 1989, fornendo informazioni dettagliate sul pianeta e le sue lune.
Scoperta dopo ben 40 anni di osservazioni nell’ultravioletto fatte da diverse celebri missioni spaziali, come Cassini e Voyager 1 e 2, insieme ai dati raccolti dal telescopio spaziale Hubble, è emerso un fenomeno mai visto prima nel Sistema Solare: gli anelli di Saturno stanno scaldando lo strato più esterno dell’atmosfera del pianeta.
La spiegazione più credibile è che la caduta di particelle ghiacciate dagli anelli di Saturno.
La causa potrebbe essere da ricerca all’impatto di micrometeoriti, al bombardamento di particelle del vento solare, alla radiazione ultravioletta solare o ancora a forze elettromagnetiche.
Situazioni che raccolgono polveri elettricamente cariche, sia alla base di questo riscaldamento.
Tutto ciò accade sotto l’influenza del campo gravitazionale di Saturno, che attira le particelle verso il pianeta.
Anche se la lenta pioggia di ghiaccio dagli anelli era già stata documentata ‘in diretta’ dalla sonda Cassini alla fine della sua missione nel 2017, la vera e grande novità è relativa alla propria influenza sull’idrogeno atomico.
Inoltre, l’eccesso di radiazione ultravioletta era già stato rilevato da diverse missioni, ma solo grazie allo spettrografo Stis di Hubble è stato possibile calibrare tutte le osservazioni e capire che le anomalie registrate non erano artefatti.
Questo nuovo fenomeno scoperto offre ulteriori spunti di ricerca sulla comprensione dell’atmosfera di Saturno e dei suoi anelli, che potrebbero avere un ruolo importante anche nella formazione dei satelliti del pianeta.
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