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Dopo un viaggio lungo oltre dieci anni, la sonda Rosetta è pronta a atterrare sulla cometa 67/P Churyumov-Gerasimenko: una delle più entusiasmanti, complicate e affascinanti missioni spaziali di tutti i tempi raggiungerà il proprio apice in meno di due giorni, dato che il contatto è atteso per il prossimo 12 novembre. Il nome del lander Philae che si staccherà dalla navicella senza astronauti per posarsi sul corpo celeste era stato scelto da una ragazzina italiana e c’è tanto del Bel Paese in questa straordinaria avventura. Scopriamone di più.
L’obiettivo è prossimo a essere raggiunto: Rosetta sta viaggiando da tempo a brevissima distanza dal nucleo della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko che era stata “agganciata” lo scorso 6 agosto, con la messa in orbita al corpo celeste dopo un lungo periodo di ibernazione della sonda, per salvare energia e non danneggiare i preziosi componenti. L’Agenzia spaziale europea (ESA) ha studiato le prime fotografie inviate e ha localizzato l’ideale punto di atterraggio, chiamandolo Agilkia, come un’isoletta sul Nilo facente parte della storia della Stele che ha dato il nome alla missione (vedi approfondimento sotto). Si potranno raccogliere importantissime informazioni sull’origine e la composizione delle comete, per studiarne e comprenderne meglio le origini.
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La missione era partita lo scorso 2 marzo 2004 dopo almeno 10 anni di progetti e studi. Per avvicinare la cometa non ha percorso un tragitto lineare, ma ha sfruttato il campo gravitazionale e la potente spinta dei pianeti del Sitema Solare, che ha avvicinato a più riprese con un itinerario che sembra solamente all’apparenza senza senso, ma che al contrario è stato il migliore per efficienza e tempistiche. Alle 9.35 italiane del 12 novembre Philae si staccherà da Rosetta e dopo 7 ore atterrerà coprendo i 22.5 km che dividono la navicella dalla superficie. Il segnale arriverà con un ritardo di 28 minuti e 20 secondi, dato che dovrà percorrere 511 milioni di chilometri. In seguito, Rosetta ritornerà nella fascia degli asteroidi, attraversando ancora una volta l’orbita di Marte.
L’Italia ha avuto un’importanza fondamentale nella progettazione di Rosetta dato che la sonda è stata assemblata e testata negli stabilimenti torinesi di Thales Alenia Space con componenti che arrivano per la maggior parte dall’Italia, con un finanziamento importante dell’ASI, l’Agenzia spaziale italiana. Il nome della sonda si riferisce alla mitica Stele che ha permesso di poter decifrare correttamente i geroglifici egizi; il nome del lander, Philae, si riferisce a un’isola dove è stato trovato un obelisco che ha aiutato nella decifrazione ed era stato scelto dall’allora 15enne Serena Vismara di Arluno in provincia di Milano, che ora sta completando un master in ingegneria spaziale presso il Politecnico di Milano.