“Proviamo a pianificare anche le vacanze con il massimo della prudenza”. A dirlo è stato il ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite ieri, domenica 22 novembre, di Fabio Fazio a Che Tempo che Fa.
“Sarà un Natale diverso, più sobrio. In base al modello costruito sarebbe possibile spostarsi tra le Regioni solo se tutte fossero zona gialla. Bisogna comunque evitare gli sposamenti non essenziali” ha detto il ministro Speranza, rispondendo ad una domanda sull’eventuale allentamento delle misure anti Coronavirus per il periodo natalizio.
Il Governo dovrà quindi valutare con molta attenzione i numeri dei prossimi giorni. Le misure, come ha fatto notare Speranza, stanno dando i primi risultati “ma abbiamo bisogno di discutere con gli scienziati ed i tecnici”.
“Io lavoro con tutti i presidenti di Regione sena distinzione politica e dico no alle polemiche. Per me la linea resta quella della massima cautela” ha detto il ministro.
Speranza ha sottolineato come il livello di attenzione vada tenuto alto, anche in vista della somministrazione del vaccino. “È ancora lunga e dura, le prime dosi di vaccino arriveranno a gennaio. Ma le due dosi verranno somministrate a 3-4 settimane di distanza, bisogna ancora resistere. Dobbiamo tenere alto il livello di prudenza e dobbiamo scegliere cos’è fondamentale”.
L’Italia deve provare a raggiungere “l’immunità di gregge” e quindi una vaccinazione anti Covid di massa “con la persuasione”. In merito a questo punto, il ministro Speranza ha detto: “Penso che con una campagna vera possiamo provare a raggiungere l’immunità di gregge senza partire dall’obbligatorietà, ma è una valutazione che faremo nel corso dei mesi. Lo valuteremo in corso d’opera”.
Il ministro Speranza ha poi spiegato di essere stato, in questi mesi, “l’uomo delle chiusure e delle ordinanze”. Quindi, colui che ha preso le scelte più difficili, spiegando “con assoluta onestà” che se andasse a dire che “sarà un Natale come gli altri” direbbe “una cosa non vera e prenderei in giro le persone”.
“La situazione è molto seria, oggi quasi 600 persone hanno perso la vita e i casi sono ancora tanti” ha detto Speranza. Allo stesso tempo, però, l’indice Rt continua a scendere e i tecnici “pensano possa scendere ulteriormente nei prossimi giorni”. Questi però, come ha spiegato Speranza, sono ancora “i primissimi effetti delle misure prese e non sono ancora sufficienti”.
Per quanto riguarda le terapie intensive, piuttosto sottopressione a causa della seconda ondata di Coronavirus, il ministro Speranza ha detto: “Sulle terapie intensive il dato di fatto è che c’è una pressione molto forte che comunque il nostro sistema sanitario nazionale sta sostenendo”.
Secondo il ministro, possiamo quindi ancora evitare il lockdown nazionale perché “il Paese è dotato di più posti letto”, anche se questo non significa che potremmo affrontare una nuova impennata dei casi e dei conseguenti ricoveri nelle TI.
“Guai a sottovalutare la situazione, ma il Paese è certamente più forte di quanto lo era a marzo” ha detto infine il ministro Speranza.
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