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La cura contro la sterilità? Potrebbe essere nascosta in una speciale innovazione tecnologica ottenuta da un team di ricercatori dell’Università Tedesca de Il Cairo e di Twente nei Paesi Bassi. L’idea di base è inquietante quanto potenzialmente di successo: un’orda di microscopici robot che fanno le veci degli spermatozoi umani, manovrati da un campo magnetico che consente di poterli indirizzare a bersaglio con grande precisione per fecondare un ovulo. Ma non solo: sotto altre forme e con altro “carico a bordo” potrebbero anche combattere alcuni tumori oppure somministrare in modo mirato farmaci. Il nome in codice è “MagnetoSperm“.
D’altra parte, la forma e il sistema di propulsione degli spermatozoi sono estremamente efficienti e possono consentire spostamenti molto precisi, ma soprattutto controllabili a distanza in un modo scientifico. Nello specifico, attraverso un campo magnetico. Strutturalmente sono composti da un wafer di silicio ricoperto di un polimero con alta stabilità meccanica chiamato SU-8. La piccola testa del robottino è ricoperta di uno strato di nichel e cobalto che consente i cambi di direzione.