La spesa sanitaria in Italia non è per niente alta. Si colloca al di sotto della media europea, insieme ad altri Paesi, come la Grecia, il Portogallo e il Regno Unito. E’ questo ciò che emerge dall’analisi Meridiano Sanità, che è stata elaborata da The European House – Ambrosetti. Riguardo al rapporto spesa-Pil, il nostro Paese si colloca al terzultimo posto ed è seguito soltanto da Irlanda e Spagna. In generale la media europea corrisponde al 10,3% e alcuni Stati sono decisamente sopra questa soglia. E’ il caso, ad esempio, dei Paesi Bassi, della Francia e della Germania.
I dati sulla spesa sanitaria
Per ciò che concerne la spesa sanitaria, la situazione in Europa è piuttosto variegata. Il più alto livello è quello dei Paesi Bassi, con 3.915 euro pro capite. Seguono l’Austria e la Germania, rispettivamente con 3.679 euro e 3.624 euro. L’Italia spende soltanto 2.355 euro pro capite, che la allineano all’atteggiamento tenuto da altri Stati, come il Regno Unito, con 3.494 euro. In coda alla classifica ci sono Grecia e Portogallo, Paesi duramente colpiti dalla crisi economica, nei quali la spesa sanitaria pro capite non arriva a superare i 2.000 euro.
Gli investimenti
L’Italia non occupa una buona posizione fra i Paesi che investono nella sanità, specialmente per le nuove cure, la prevenzione e la gestione dei pazienti anziani sul territorio. I dati sottolineati dal rapporto sono molto evidenti e in particolare il nostro Paese non terrebbe in debita considerazione i vaccini, i programmi di screening e le nuove terapie.
E’ stato messo in evidenza che soltanto in alcuni punti l’Italia può dirsi preparata: la copertura dei vaccini contro il morbillo è pari al 90% e quella per la vaccinazione antinfluenzale dà risultati superiori alla media europea. Si tratta del 54%, anche se la percentuale appare in calo rispetto agli anni scorsi.
Le proposte
Secondo l’analisi, l’Italia avrebbe il dovere di tornare ad investire sulla sanità, perché questo rappresenterebbe un obiettivo prioritario, ma anche strategico, per mantenere adeguata la qualità della vita delle persone e per potersi assicurare una sostanziale crescita economica. Meridiano Sanità afferma che ci si dovrebbe concentrare nello specifico sugli investimenti che interessano la prevenzione e l’innovazione.
In particolare per la prevenzione nel 2013 sono stati spesi nel nostro Paese soltanto 4,9 miliardi di euro, un valore che è pari al 4,19% del totale, nettamente al di sotto dell’obiettivo del 5% che è stato stabilito nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza. In base a ciò che è stato riscontrato attraverso il rapporto, l’Italia dovrebbe sicuramente mettere a disposizione maggiori risorse economiche sulle attività di prevenzione, con l’opportunità di istituire un fondo nazionale per le vaccinazioni, per salvaguardare la salute della collettività.
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