Un accordo quasi storico cambia le regole di ripartizione delle spese condominiali tra proprietario e usufruttuario. Se n’è parlato poco, eppure qualche giorno fa è stato siglato un accordo che avrà ripercussioni importanti sulla vita degli inquilini ma anche sul lavoro dei tribunali. Perché i dati parlano chiaro: le liti tra condomini rappresentano una quota importante delle cause che affollano le aule giudiziarie. Con l’accordo siglato tra associazioni dei proprietari e degli inquilini si riscrive, almeno in parte, la ‘carta del quieto vivere’, stabilendo chi deve pagare cosa e quando. Un vademecum utile in caso di contenzioso tra le parti. Vediamo cosa stabilisce.
L’ultimo regolamento, stilato per fissare la ripartizione delle spese in caso di immobile in affitto, risaliva addirittura al 1998, un periodo lungo sedici anni in cui i tavoli dei tribunali si sono riempiti di carte relativi a cause e contenzioni. Il problema, infatti, è che questo tipo di documenti non obbligano le parti ad attenersi a quanto scritto, ma restano come schema cui fare riferimento in caso di dubbio. Con la nuova stesura, aggiornata ai tempi attuali, si spera così di chiarire tutti i punti oscuri in merito a quali spese spettano a chi è proprietario di un immobile e quali, al contrario, sono a carico di chi in quell’immobile ci vive.
Novità rivoluzionarie non ce ne sono, però viene piantato qualche paletto interessante. Nel vademecum si parla, infatti, anche di ripartizione delle spese per le antenne satellitari, gli impianti di produzione di energia (i pannelli solari, ad esempio), gli allarmi e i videocitofoni.
Cosa deve pagare il proprietario:
– Restano a carico di chi è proprietario di un immobile le spese straordinarie di gestione dello stesso e del complesso in cui è inserito (in caso di condominio). Questo significa che dovrà essere lui a pagare, ad esempio, l’installazione o rifacimento di un nuovo impianto e tutti gli interventi necessari ad adeguare l’immobile alle normative vigenti.
– Per quanto riguarda la pulizia del condominio, al proprietario spetta la spesa d’acquisto e sostituzione dei macchinari utilizzati per pulire.
– Per le spese di portierato, infine, al proprietario spetta il 10% delle spese, oltre alla manutenzione straordinaria della guardiola.
Cosa deve pagare l’inquilino:
– Sono a carico di chi vive in un immobile le spese di manutenzione ordinaria (ad esempio le piccole riparazioni), nonché tutte le spese dovute al consumo energetico. Inoltre, riguardo gli impianti condominiali, sono a suo carico tutte le spese di ispezione e collaudo, come nel caso di ascensori o sistemi di allarme.
– Per quanto riguarda la pulizia del condominio, all’inquilino spetta la spesa più ingente, ovvero quella che riguarda stipendi degli addetti alla pulizia, eventuali disinfestazioni e tutte le operazioni straordinarie.
– Per le spese di portierato, infine, all’inquolino spetta il 90% delle spese, inclusa la manutenzione ordinaria della guardiola.