Lo spettacolo delle orche assassine, da sempre considerato uno dei momenti clou del parco marino SeaWorld di San Diego, termina per sempre, e il merito va ascritto tutto agli animalisti, che dopo reiterate proteste ed accuse di maltrattamenti hanno convinto i responsabili a sostituire il tanto acclamato quanto crudele show con un nuovo tipo di spettacolo dai ‘contenuti educativi e in un ambiente più naturale‘, come fa sapere l’azienda stessa in un comunicato stampa. Buona parte del merito di questa vittoria a tutela dei cetacei lo si deve ad un documentario del 2013, Blackfish, trasmesso nel 2013 dalla Cnn, che ha mostrato il trattamento crudele a cui venivano sottoposte le orche, costrette a vivere contro natura diventando ancora più aggressive.
Il documentario inizia la sua indagine dall’uccisione nel 2010 ad Orlando dell’allenatrice Alba Brancheau, da parte dell’orca Tilikum, ed arriva infine a mettere in discussione il concetto stesso di spettacolo con le orche, di possibilità che questi animali possano intrattenere noi umani senza che questo comprometta o non abbia delle ricadute pesanti sulla loro stessa natura. Questi cetacei sono infatti costretti a vivere in spazi angusti quali le vasche a loro destinate, e se a questo aggiungiamo una riproduzione in cattività che spinge le orche ad essere più aggressive non solo verso l’uomo, ma anche verso i propri simili, si capisce bene quali sofferenze vengano loro inflitte per il solo gusto dello show. Sono molte le testimonianze che accusano i gestori del parco, tra cui quella di John Hargrove, ex allenatore delle orche al SeaWorld, che parla senza mezzi termini di ‘avidità e di sfruttamento aziendale, soprattutto delle orche ma anche degli stessi addestratori‘.
Le continue pressioni mediatiche e le polemiche accumulate nel corso degli anni hanno finalmente indotto l’azienda a fare retromarcia, tanto che l’amministratore delegato Joel Manby ha presentato un piano agli investitori che prevede di rilanciare il marchio SeaWorld, che vanta 11 parchi marini oggi fortemente in crisi, per ideare nuove attrazioni e recuperare anche una credibilità d’immagine uscita fortemente danneggiata negli ultimi due anni. Fondamentale è stato il costante lavoro ai fianchi delle associazioni animaliste come la Peta, che hanno chiesto anche una maggiore attenzione della politica al tema. E l’hanno ottenuta: lo scorso anno in
California è stato presentato un nuovo disegno di legge per vietare gli spettacoli con le orche, capofila il deputato democratico Richard Bloom, e mettere così fine alla forzata prigionia di questi mammiferi marini. Anche per questo forse l’azienda ha deciso di giocare d’anticipo e di annullare per sempre lo show prima ancora che l’iter legislativo avesse sbocco: mai più spettacoli con le orche assassine al SeaWorld, e questa è una vittoria piena per le associazioni animaliste.