Vicino il rinnovo pluriennale per lo Spid. L’intenzione da parte del governo sembra essere quella di soddisfare le richieste.
L’idea sarebbe quella di lavorare a un sistema unico, per quanto riguarda l’identità digitale e i sistemi di accesso alla pubblica amministrazione. Unire in sostanza lo Spid, la Carta di Identità elettronica e la Carta Nazionale dei Servizi. Intanto per quanto riguarda proprio lo Spid, gestito come noto da una società privata, il governo avrebbe deciso di rinnovarne i servizi con un piano pluriennale.
Dunque niente sostituzione con la Cie, bensì un’integrazione – almeno in futuro. Uno degli scenari che si erano ipotizzati infatti, viste le trattative in fase di stallo con i vertici della società che gestisce lo Spid, era stato quello di un possibile utilizzo della carta di identità elettronica al posto dell’autenticazione adesso in uso dal governo e fornito in maniera gratuita ai cittadini.
Ma pare che, durante le ultime riunioni, qualcosa si sia mosso. Del resto, passare a un altro sistema entro l’inizio della primavera sarebbe stato a dir poco traumatico considerando i quasi 30milioni di utenti già in possesso dello Spid, che avrebbero dovuto effettuare una transizione non facile – soprattutto per una certa categoria di utenti.
Il rinnovo è vicino però, visto che il contratto sarebbe scaduto proprio ad aprile. E’ stato il sottosegretario con delega all’Innovazione tecnologica a informare della fase della trattativa.
Alessio Butti ha incontrato nella giornata di ieri, presso uffici del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri, i vertici della società, parlando di aperture al rinnovo. La volontà è quella, afferma ancora il sottosegretario, di prorogare il sistema di identità digitale adesso in uso per diversi altri anni: “Individuare un sostegno che, dopo anni di richieste inascoltate da parte dei precedenti governi, possa garantire la sostenibilità economica dello Spid, a fronte dell’impegno richiesto“.
Tradotto, il sostegno sarebbe un rinnovo più generoso con i gestori dello Spid che avevano chiesto circa 50 milioni annui, viste le spese da sostenere – enormi – per fornire il servizio gratuitamente a tutti i cittadini. Presenti all’incontro anche Assocertificatori.
L’identità digitale, conferma Butti, subirà un nuovo slancio grazie all’integrazione allo Spid a partire dal prossimo giugno. La volontà è quella di dare all’identità digitale in Italia un’evoluzione in linea con l’Europa, si legge in una nota. Durante la seconda riunione, che si terrà nei prossimi giorni, verrà discusso proprio questo punto e si avvieranno i tavoli di lavoro per coinvolgere anche le amministrazioni pubbliche.
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