È la 41enne Lilia Patranel l’ennesima vittima della violenza sulle donne. La giovane mamma – con passaporto moldavo e romeno – è stata uccisa nel pomeriggio di venerdì da suo marito, Alexandru Ianosi Andreeva Dimitrova, 35enne romeno, nel loro appartamento di Spinea, Venezia.
I due avrebbero avuto una violenta lite, al culmine della quale l’uomo l’avrebbe più volte accoltellata. Ore dopo il delitto avrebbe allertato i carabinieri, confessando l’accaduto.
Il tutto accadeva mentre il figlio di 4 anni si trovava in casa. Non è chiaro se il bambino abbia assistito alla violenza o se dormisse al momento della tragedia.
Ennesimo femminicidio – questa volta a Spinea, Venezia – dove una donna moldava di 41 anni è stata uccisa a coltellate dal marito.
La vittima, Lilia Patranel, avrebbe avuto una violenta lite con l’uomo, al culmine della quale l’avrebbe colpita con diverse coltellate, che non le hanno lasciato scampo. Il tutto sarebbe avvenuto mentre il figlio di 4 anni era in casa, anche se non è certo che abbia assistito materialmente al delitto della madre.
Dopo l’omicidio, Alexandru Ianosi Andreeva Dimitrova, 35enne romeno, si è steso nel letto accanto al figlio e ha atteso diverse ore prima di chiamare i carabinieri, ai quali ha confessato quanto accaduto.
Interrogato dai Militari dell’Arma, il 35enne si è chiuso nel silenzio, senza fornire spiegazioni o dettagli sul delitto.
Stando alle prime indagini, sembra che non fosse la prima volta che Lilia Patranel subisse violenze dal marito. La donna pare infatti che avesse raccontato ad amici e parenti di essere picchiata e insultata continuamente.
In passato aveva anche denunciato quel marito violento, ma poi aveva ritirato la querela, forse per timore di ritorsioni. Al momento l’uomo si trova nel carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia, in attesa della convalida del fermo.
Il racconto dei vicini della coppia ha fornito versioni discordanti sulla vicenda. C’è chi racconta di un padre amorevole nei confronti del figlio, con cui spesso giocava davanti casa. Qualcun altro invece riferisce dell’angoscia che attanagliava Lilia, che non sapeva più come difendersi da quella violenza continua.
La donna faceva qualche lavoretto come domestica nelle abitazioni di Spinea, per racimolare qualche soldo. Al momento il figlio della coppia è stato affidato ad alcuni parenti, in attesa che si decida se collocarlo in una comunità per minori.
Il movente del delitto non è ancora stato accertato, ma potrebbe essere stata la gelosia ossessiva di Alexandru a provocare la tragedia.
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