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Fare troppa attività fisica può far male, specie se si superano le sette ore e mezza a settimana. A dirlo è lo studio USA, pubblicato dalla Mayo Clinic “Cardia (Coronary Artery Risk Development in Young Adult Study)“, che ha preso in esame gli effetti a lungo termine dell’esercizio sportivo frequente su un campione ampio di persone nell’arco di 25 anni, arrivando alla conclusione che chi ha fatto più sport di quanto consigliato dalle linee guida internazionali, ha un rischio maggiore dell’86% di avere depositi di calcio alle arterie coronarie, cioè di avere placche coronariche, le quali possono essere associati a problematiche molto gravi, talvolta fatali, come infarto e ictus. Il dato registrato apre un ampio dibattito nella comunità scientifica sul rapporto tra sport e salute che potrebbe essere diverso da quanto immaginiamo.
Che l’attività fisica faccia bene alla salute sembra un dato acquisito dalla scienza medica, ma sulla quantità e la qualità dell’esercizio fisico c’è ancora molto da scoprire. Lo studio Cardia potrebbe ribaltare alcune certezze sul rapporto sport-salute e in particolare su quanta e quale attività fisica sia utile per un corretto benessere fisico.
Lo studio ha preso in esame quasi 3.200 persone nell’arco di 25 anni, scegliendo nel 1985 chi aveva un’età compresa fra i 18 e i 30 anni, suddivisi in tre gruppi: coloro che praticano meno di 150 minuti di sport a settimana, coloro che ne praticano 150, cioè quanto indicato dalle linee guida internazionale, e coloro che ne praticano 450 minuti a settimana, circa 7 ore e mezza, circa tre volte il tempo consigliato.
I risultati hanno dimostrato che chi faceva troppo esercizio fisico, dopo 25 anni (quindi intorno ai 50 anni), presentava più calcificazioni alle coronarie rispetto a chi ne aveva fatto meno: nel gruppo dell’intensa attività fisica le placche di calcio alle coronarie era dell’86% nelle persone di sesso maschile e etnia bianca e del 27%, per tutte le altre categorie (entrambi i sessi e tutte le etnie).
Il dato è ancora tutto da studiare. Bisogna capire perché i più a rischio sono i maschi caucasici e qual è la relazione tra l’attività fisica intensa e la creazione delle placche coronariche, anche perché dallo studio è emerso che fare molto sport potrebbe proteggere dalla rottura delle placche aterosclerotiche, quindi dagli attacchi di cuore.