[didascalia fornitore=”altro”]Foto Pixabay[/didascalia]
Una giovane di 15 anni originaria del Bangladesh, costretta a sposarsi con un connazionale di 31 anni, è stata poi portata in Italia dove il marito l’ha sottoposta a ripetuti maltrattamenti e violenze sessuali. L’uomo è stato rinviato a giudizio dal giudice Cristina Arban del tribunale di Vicenza: ora dovrà rispondere dei reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata.
Il matrimonio è avvenuto nel 2008, per volontà delle famiglie, quando la ragazza aveva soltanto 15 anni, subito dopo sono iniziate le violenze e i soprusi. Come riporta il Giornale di Vicenza, l’unione è stata celebrata in Bangladesh con rito islamico, ma in Italia non è mai stata riconosciuta. Non appena si sono trasferiti in Italia, per la minore è iniziato l’inferno: l’uomo ha costretto la moglie ad avere rapporti sessuali sin da subito, non solo, l’avrebbe costretta a guardare film a luci rosse, per imparare dalle attrici hard. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, la giovane è stata ripetutamente offesa e picchiata dal marito: ‘La assoggettava in virtù del modello culturale di appartenenza’.
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I due neo sposi, quando sono arrivati dal Bangladesh, hanno dapprima vissuto a Vicenza, poi si sono trasferiti a Roma. Dopo 5 lunghi anni di torture e violenze, la giovane con l’appoggio delle Forze dell’Ordine ha trovato la forza di fuggire di casa e denunciare il suo aguzzino. L’uomo attualmente risiede a Ravenna, per lui l’appuntamento in tribunale a Vicenza è fissato per il prossimo 9 novembre: dovrà difendersi dalle gravi accuse di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale.