Ogni bambina in Malawi è considerata una fonte di ricchezza. Proprio per questo motivo la prassi comune nei villaggi dello stato africano è quella di sposare le bambine per ricevere la dote. In media si aspetta che la bambina raggiunga gli 11 o i 13 anni di età per essere data come moglie a uomini molto più grandi di lei. Una giovane donna molto coraggiosa, Memory Banda (nella foto in alto), ha raccontato la sua storia e i motivi che l’hanno spinta a reagire e a rifiutare un futuro imposto dalla comunità.
Memory Banda ha preso una strada diversa da sua sorella. Quando quest’ultima ha raggiunto la pubertà, è stata mandata a frequentare un tradizionale ”campo d’iniziazione” in cui si insegna alle ragazzine come fare per dare piacere intimo a un uomo. All’età di 11 anni è stata messa incinta. Quando è stato il suo turno, Memory si è semplicemente rifiutata di andare.
Ha invece cominciato la sua battaglia per fermare la kusasafumbi, così viene chiamata la pratica dannosa di costringere le ragazze a sposarsi appena ”si diventa donne” ovvero quando cominciano le mestruazioni. Il sogno di questa ragazza è che la sua comunità riesca a vedere approvato il decreto di legge che vieta in maniera ufficiale il matrimonio infantile, e che permetta alle donne di sposarsi soltanto dopo aver compiuto il 18esimo anno di età.
Nel 2011, grazie alla collaborazione con due organizzazioni (Let Girls Lead and the Girls Empowerment Network – GENET), viene lanciata una campagna contro il matrimonio delle bambine, e vengono organizzate numerose iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica affinché faccia pressioni sul parlamento. Viene così stabilito che l’età del matrimonio legale è ufficialmente 18 anni, che gli uomini che sposano le ragazze più giovani di 21 anni devono rinunciare alla loro terra nel villaggio e pagare una tassa di sette capre, una pena pesante, mentre i genitori che fanno sposare le bambine vanno incontro a lavori socialmente utili.
Anche se il traguardo raggiunto è importante, Memory e i sostenitori dei diritti delle donne e delle bambine sanno che il lavoro da fare è ancora tanto. Bisogna cercare di porre fine alla povertà, eliminare le pratiche di iniziazione sessuale per le bambine, e soprattutto contribuire e fare in modo che, nell’arco di una generazione, si possa porre fine ai matrimoni dei bambini in tutto il mondo: ”Non siamo solo le donne, non siamo solo ragazze. Siamo straordinarie, possiamo fare di più”, sono state le parole di questa coraggiosa ragazza del Malawi.
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