Lo spread tra il Btp a 10 anni e il Bund tedesco scende sotto i 90 punti base. Si tratta di una collocazione ai minimi, che non succedeva da maggio 2010. Un altro minimo storico, di conseguenza, si ha per il tasso di rendimento dei nostri titoli a 10 anni, che arriva all’1,045%. L’effetto determinato dal quantitative easing porta anche ad una forte discesa dello spread tra Bonos e Bund. Già il 27 febbraio lo spread aveva raggiunto un record positivo, scendendo sotto quota cento. Questo è stato un segnale importante, perché ci fa capire come sui mercati il rischio Italia sia diminuito in modo consistente. Ci sono vari fattori che entrano in gioco in questo andamento dello spread.
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Fra questi possiamo ricordare sicuramente l’allentarsi della tensione verso la Grecia. Tra l’altro la BCE ha reso noto che a gennaio nell’Eurozona è stato possibile registrare un incremento dei prestiti al settore privato. Questi ultimi sarebbero aumentati dello 0,5%, se paragonati allo stesso mese del 2014. Il segnale dello spread sotto quota 100 ha fatto piacere anche al Premier Matteo Renzi, che ha espresso la sua soddisfazione attraverso un tweet. Renzi ha scritto: “Spread sotto quota 100. Mille ex precari assunti a Melfi col Jobs Act, via segreto bancario non solo in Svizzera, dai che è #lavoltabuona”.
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