Scandalo Sanità in Campania: scoperti danni erariali per 16 milioni di euro, che hanno portato la Corte dei Conti di Napoli a emettere numerosi provvedimenti giudiziari nei confronti di molti dirigenti delle aziende sanitarie, ospedaliere e universitarie della regione.
Grazie alle indagini condotte, è stato possibile identificare le ingenti somme, che finivano sul bilancio regionale, in seguito all’assegnazione di incarichi come primario o vice-primario in esubero, rispetto a quanto stabilito nella spendig review.
Per fare qualche esempio: nell’ospedale di Nola è presente un primario in un reparto composto da un solo posto letto, mentre a Napoli si contano 5 primari per cinque reparti, ovvero tre di chirurgia e due di ortopedia.
La situazione degli esuberi è imbarazzante un po’ ovunque in Campania: ad Avellino si registrano 28 dirigenti in esubero; all’ospedale Federico II ci sono tre reparti di neurochirurgia; mentre all’Asl di Salerno si contano trenta unità operative complesse in più.
A vincere la medaglia come Re dello spreco è l’Asl 3 di Napoli Sud, Area Torre del Greco, dove si danno letteralmente i numeri: ben 132 primari e 254 vice in eccesso.
E per avere un’idea ancora più nitida di quanto sia grave la situazione nella regione Campania, è importante sapere che per legge, dovrebbe esserci un primario ogni 17.5 posti letto. Da queste parti si parla di numeri doppi, tripli, anche in strutture dove il personale operativo era carente.
Le indagini hanno analizzato a fondo l’organico di ogni singola struttura sanitaria, ospedaliera e universitaria, evidenziando il numero esatto degli incarichi dirigenziali in esubero assegnati e regolarmente retribuiti.
Tra il 2014 e il 2015, dunque, sono stati ricompensati 523 incarichi di primari e pagate 1.915 indennità di dirigenza in eccesso rispetto alla regolare organizzazione della strutture.
A salvarsi, è doveroso sottolinearlo, è l’Asl Napoli 1. L’unica in tutta la regione Campania.
Sono stati notificati provvedimenti ai singoli direttori sanitari coinvolti, ma anche richieste cautelari per interrompere, immediatamente, il pagamento degli incarichi individuati in esubero, così da evitare ulteriori perdite di denaro.