La Commissione Europea ha inoltrato una proposta, una modifica alla dicitura attuale e che accompagna da anni i prodotti alimentari “da consumarsi preferibilmente entro e non oltre” potrebbe essere sostituita con “spesso buono oltre” per contrastare lo spreco alimentare.
A dire la sua in merito la questione ci pensa la Coldiretti, una delle più importanti associazioni di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, la quale ha spiegato come sia fondamentale che il cibo debba mantenere le sue caratteristiche nutrizionali e organolettiche.
La battaglia contro lo spreco alimentare
Nuova dicitura in arrivo ben presto sull’etichetta dei cibi per contrastare lo spreco alimentare. La proposta arriva direttamente dalla Commissione Europea all’interno di una bozza di regolamento.
Da “consumarsi preferibilmente entro e non oltre” potremmo trovare la dicitura “spesso buono oltre”. Una proposta importante nella quale la Coldiretti, a tal proposito, ha detto la sua, sottolineando l’importanza di mantenere nei cibi il termine minimo di conservazione, trovandosi, quindi con un pensiero contrastante circa quello della Commissione Europea.
L’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, ricorda, come sia di fondamentale importanza che il cibo mantenga le sue caratteristiche nutrizionali e organolettiche:
“Tanto più ci si allontana dalla data del termine minimo di conservazione, tanto più non sono più garantiti dal produttore i requisiti di qualità del prodotto”.
Una modifica necessaria per la Commissione Europea
Mentre la Coldiretti esprime il suo giudizio in merito alla nuova dicitura proposta dalla Commissione Europea, per quest’ultima tale modifica è considerata necessaria e importante per combattere lo spreco alimentare.
Secondo una stima dell’esecutivo europeo, ogni anno, nell’Unione Europea, vengono prodotti 57 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari, pari a 127 chili per abitante. Della modifica della dicitura se ne era già parlato tre anni fa, a Bruxelles, con la strategia Farm to fork.
Per la Commissione dell’Ue tale intervento è necessario perché aiuta i consumatori nel processo decisionale riguardo l’importanza di consumare o meno un prodotto. Secondo la Coldiretti, invece, contrastare lo spreco alimentare non significa che deve venire meno la qualità di un determinato prodotto commestibile.
Una diatriba che ben presto dovrà trovare una soluzione equa per tutti e per il bene comunitario. Secondo quanto confermato dallo staff di Ursula von der Leyen, la prossima estate l’Unione Europea cercherà di apportare delle sostanziali modifiche per quanto concerne i rifiuti.
“Con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu gli Stati membri hanno sottoscritto obiettivi di riduzione degli sprechi alimentari del 50% entro il 2030”.
Queste le parole dichiarate da Sandra Gallina, direttrice generale della Salute della Commissione Europea la quale ha spiegato che tale progetto è molto importante per l’intera comunità.