Eric Geboers era una leggenda del motocross e dello sport in Belgio e nel mondo. E’ morto domenica scorsa a 55 anni nel tentativo di salvare il cane – che aveva di recente regalato alla moglie – dall’annegamento. Mentre era in gita in barca, infatti, il pet era finito nelle acque gelide del lago di Mol. Lui non ci aveva pensato due volte e di era tuffato per salvarlo. C’è riuscito, ma è stato proprio il cinque volte campione del mondo di motocross a perdere la vita.
La star del motocross Eric Geboers, che negli anni ’80 era riuscito a conquistare il Mondiale in tutte e tre le categorie, 125, 250 e 500, si era ritirato dall’agonismo nel 1990, quando aveva 28 anni, per dedicarsi a ruoli dirigenziali nella squadra di motocross della Suzuki.
Il suo corpo privo di vita è stato ritrovato nelle acque del lago dai sommozzatori dei Vigili del fuoco solo dopo diverse ore dall’allarme.
La persona che si trovava con lui sulla barca, e che aveva lanciato la prima richiesta di soccorsi appena notato che qualcosa non andava per il verso giusto, ha poi raccontato la storia del salvataggio di Hana, cucciola di Shiba-Inu che ha commosso il Belgio intero. Perché il campione sportivo solo una settimana prima era andato in un canile per adottare un cucciolo e regalarlo alla moglie, dato che poco tempo prima la loro cagnolina (della stessa razza) era morta in un incidente stradale, travolta da un’auto in corsa.
Il corpo senza vita di Eric Geboers è stato dunque trovato dai vigili del fuoco solo lunedì mattina, diverse ore dopo il tuffo in acqua. L’annegamento dell’uomo è avvenuto forse per un malore sopraggiunto quando lo sportivo si trovava già nell’acqua.
Paul Rotthier, sindaco della cittadina teatro della tragedia, ha parlato di un ”drammatico incidente”, e la storia del campione di motocross che non ha avuto la minima esitazione nel lanciarsi nel lago per salvare la trovatella Hana sta continuando a commuovere tutti in Belgio per l’altruismo e la generosità mostrata nel salvataggio.
Sul Corriere si legge l’intervento del filosofo e professore di Ontologia al Politecnico di Torino Leonardo Caffo, che riflette: ”E’ Una storia che non può non commuovere, Eric si è gettato nel lago forte di una certezza istintiva, quella che per lui la sua vita e quella del cane avevano lo stesso identico valore. Ha dato per scontato che dovesse salvarlo”.
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