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Stasera si giocano Milan-Napoli e Real Madrid-Chelsea: dove vedere le partite in tv e streaming

Il tempo dell’attesa è finito, perché stasera sono in programma Milan-Napoli e Real Madrid-Chelsea, gli altri due quarti di finale di Champions League e in cui si rivede un derby italiano che mancava da anni, a questo punto della competizione. Dopo il successo dei rossoneri contro gli azzurri in campionato, l’incertezza la fa da padrone su chi riuscirà a strappare il pass per la semifinale e con le assenze che potrebbero fare la differenza. Infatti, Luciano Spalletti non avrà a disposizione Victor Osimhen e neppure il suo sostituto per definizione, Giovanni Simeone. Occhio, però, a non snobbare ciò che succederà in Spagna dove Carlo Ancelotti ha tutta l’intenzione di proseguire la sua striscia di vittorie europee, ma dovrà disfarsi del Chelsea di Frank Lampard. Ecco dove vedere le due partite in tv e streaming.

Stefano Pioli e Luciano Spalletti prima del match di campionato tra Milan e Napoli – Nanopress.it

Non è una notte per cuori deboli o in cui lasciare qualcosa al caso. Sullo stesso campo, a San Siro, uno degli stadi più iconici ed emozionanti d’Europa, Milan e Napoli sono pronte a sfidarsi per ottenere l’accesso alla semifinale di Champions League. Ovviamente, si tratta solo del primo round, visto che il ritorno è previsto al Maradona tra una settimana o poco meno, ma già potrebbe arrivare un’indicazione forte sugli equilibri tra le due squadre e su chi è realmente favorita per entrare tra le prime quattro. Il tutto arriva a 24 ore dal successo dell’Inter al Da Luz contro il Benfica, che ha permesso ai nerazzurri di avvicinarsi al passaggio del turno e dopo il trionfo di Pep Guardiola ed Erling Haaland contro un Bayern Monaco che, fino a quel momento, era la favorita assoluta per la vittoria finale. Non va sottovalutato neanche l’incrocio tra Real Madrid e Chelsea, in cui gli spagnoli partono come favoriti, ma dovranno fare i conti con una squadra lontanissima dalla vetta in Premier League e che ha da poco cambiato di nuovo allenatore, e quindi temibile.

Il derby italiano promuoverà solo una tra Milan e Napoli alla semifinale di Champions League. Ancelotti non vuole fermarsi

Lo spettacolo delle coreografia, le giocate, i gol e le emozioni ci hanno già estasiato ieri sera con i primi quarti di finale di Champions League, in cui è già arrivata un’importante affermazione da parte dell’Inter contro un avversario forte contro il Benfica e che aveva dalla sua anche i favori del pronostico. Oggi, però, si entra nel vivo di quello che riguarda di più la nostra Italia, visto che si gioca Milan-Napoli. Un incrocio affascinante, iconico per definizione e sicuramente storico, data l’ampia presenza di società del Bel Paese tra le prime otto della massima competizione europea.

Rispetto a quanto si pensava solo qualche settimana fa, si tratta di un match piuttosto equilibrato e aperto a qualsiasi pronostico. I partenopei stanno dominando in Serie A e vedono lo scudetto a pochissimi passi, praticamente separati solo dalla certezza matematica di conquistarlo e con un distacco parecchio rassicurante sulla concorrenza. Allo stesso tempo, però, nello scontro diretto del 2 aprile, le cose sono andate in maniera opposto a quanto tifosi, bookmakers e addetti ai lavori si aspettavano, rimescolando del tutto le carte in tavola.

Rafael Leao e la sua esultanza dopo il gran gol contro il Napoli in Serie A – Nanopress.it

I ragazzi di Stefano Pioli, infatti, sono riusciti a demolire la capolista con uno 0-4 che ha dato nuova linfa a una squadra che fa fatica a tenere il livello di un anno fa e soprattutto ha permesso di capire che il Napoli, se attaccato bene, può anche andare in difficoltà. Ad alimentare le speranze rossonere, poi, – anche se è brutto da dire – ci sono gli infortuni. Nel momento cruciale della stagione, infatti, Luciano Spalletti deve fare i conti con il ko di Victor Osimhen che, alla fine, non è riuscito a recuperare per il big match di questa sera. Dato che le brutte notizie non arrivano mai da sole, oltre al forfait del nigeriano, i campani hanno perso anche Giovanni Simeone che è stato molto importante nel percorso europeo del Napoli e che è il suo naturale sostituto in campo o a partita in corso. La tristezza dell’argentino per l’assenza in un match così è evidente anche nelle parole della punta nelle ultime ore. Dichiarazioni via social da innamorato, ma che fanno capire anche quanto i partenopei sentano una partita storica come quella di stasera: Fa tanto male saltare questa partita. Piccole sfortune che fanno parte del calcio, ma guardiamo avanti! Oggi sarò un tifoso napoletano in più, con grande fiducia nella squadra, mentre lavoro sodo per ritornare presto! Grazie a tutti per il vostro grande sostegno. Forza Napoli!”.

Insomma, il tecnico di Certaldo dovrà ritrovare delle certezze che non sono svanite, ma sono in bilico, anche perché di certo Giacomo Raspadori ha caratteristiche diverse rispetto all’attaccante ex Lille e non è neanche al massimo della condizione, visto che anche lui torna da un infortunio. Osimhen è unico, è il capocannoniere del nostro campionato e ha una velocità e una potenza fisica che lo piazza di diritto da i migliori centravanti d’Europa. Di certo, la retroguardia del Milan avrà meno da fare senza di lui in campo, ma comunque dovrà stare attenta a tutti gli altri pezzi forti del repertorio degli ospiti.

Il Napoli, infatti, ha dimostrato in un’annata magica di giocare una delle migliori espressioni di calcio in Europa, tanto che anche all’estero l’hanno designata come possibile finalista e pretendente alla vittoria della Champions League, un evento storico e che non ha dei precedenti rispetto alla storia del club. A dispetto delle assenze in attacco, in ogni caso, Spalletti avrà comunque a disposizione tutto il resto della formazione titolare che finora ha costruito le fortune del club in questa stagione.

Si parte dalla difesa, che i tifosi tra qualche anno reciteranno a memoria come si fa per le grosse squadre che hanno scritto la storia. Giovanni Di Lorenzo è il capitano e il leader di un gruppo sempre votato all’attacco e di cui lui è prima espressione, ma senza disdegnare la fase di contenimento. Al suo fianco, la coppia di centrale è arrivata in pochi mesi al più alto rendimento della sua carriera e, visto che si tratta di due giovani, è facile credere che sia così ancora per molto. Mario Rui è quel fedelissimo abile nella fase di costruzione che con il suo piede è capace di disegnare traiettorie molto pericolose anche su azione da calcio piazzato. Spalletti stasera dovrà far affidamento su di loro per contenere le discese temibilissime di Leao e compagni, ma anche per impostare da dietro l’azione con il massimo della resa.

Certo, non si può pensare solo di contenere e non di offendere, ancor di meno in un quarto di finale di Champions League. Per questo, saranno ancora una volta preziosissime le trame e la qualità di gente come Stanislav Lobotka e Piotr Zielinski, capaci di nascondere il pallone agli avversari e portare la squadra in avanti con il pallone a terra. Il pericolo numero uno per il Milan, però, è sicuramente Khvicha Kvaratskhelia. Stiamo parlando dell’esterno d’attacco migliore della Serie A che, al suo primo anno in Italia, è riuscito fin da subito a integrarsi, seminare il panico e spargere la sua strabiliante qualità praticamente contro qualsiasi avversario. Il suo dribbling e le sue qualità nell’uno contro uno potrebbero anche stasera fare la differenza e chi l’avrebbe detto fino a qualche mese fa?

Per il Milan il discorso è diverso, perché è diverso l’andamento generale di tutta la stagione. I rossoneri, nonostante gli alti e bassi in Serie A, stanno comunque recuperando sempre più fiducia e soprattutto il modulo che ha fatto la fortuna del club negli ultimi anni, il 4-2-3-1. Il momento positivo della squadra stasera in casa, infatti, è coinciso con il ritorno al top di calciatori come Rafael Leao e Brahim Diaz, gente capace di saltare l’uomo e di fare la differenza soprattutto nelle partite che contano di più.

Non a caso, sono stati proprio loro con la loro qualità eccelsa e capacità sopraffine nel dribbling a spazzare via il Napoli nello scontro diretto di inizio aprile. Finalmente il portoghese ex Lille è uscito dal torpore post Mondiale che aveva caratterizzato il suo 2023. C’è chi diceva fosse dovuto all’estenuante trattativa per il rinnovo di contratto, chi sosteneva fosse un problema di forma fisica, oltre che mentale. Fatto sta che il giovane esterno offensivo aveva smesso di seminare pericoli e di saltare avversari come fossero birilli, forse anche smarrito in un contesto di squadra che faceva sempre più fatica a pressare in avanti e alzare la linea del centrocampo.

Lo stesso discorso, almeno per grandi linee, si può fare anche per Brahim Diaz. Anche in questo caso, il suo futuro è lontano dall’essere certo e dal far dormire sonni tranquilli ai tifosi, ma parliamo del calciatore più decisivo nel percorso del Milan in Champions League quest’anno e che, se è in forma è assolutamente capace di spaccare da solo le difese avversarie. Non è un caso che si tratti proprio dei due calciatori che hanno spento la luce a gennaio e a marzo, nei momenti più difficili della stagione del Milan. Ma ora la musica è cambiata e soprattutto si è accelerato anche il ritmo della manovra, fondamentale per arrivare al successo.

A beneficiarne è stato anche Olivier Giroud, un attaccante che si vede in zona gol soprattutto nelle partite che contano di più e che fa girare tutta la squadra quando è in forma. È lui a tenere alto il pallone, a far salire i compagni e poi a occupare con grande efficacia l’area di rigore, come successo per la sua intera carriera e anche nel trionfo dello scorso anno. Stiamo parlando del centravanti titolare della Nazionale francese, quella delle grandi vittorie e anche della finale dell’ultimo Mondiale. Proprio l’esperienza in Qatar, o meglio le sue conseguenze, si sono fatte sentire non poco nella condizione di un ragazzo che ci mette sempre testa, cuore e tecnica, ma sembrava con le ruote sgonfie nelle primissime settimane del 2023.

Esattamente come accaduto a Theo Hernandez. Per il terzino ex Real Madrid il discorso è ancora più evidente, visto che al ritorno della Serie A ha accumulato una serie di insufficienze pesanti e di prestazioni assolutamente sotto tono, che lo rendevano praticamente irriconoscibile agli occhi dei suoi tifosi. Ora è tornato ed è l’arma impropria di un Milan che ama estendersi sugli esterni, soprattutto a sinistra, e far male proprio a partire dal cambio di passo di gente come lui e Leao che possono essere letali per qualsiasi retroguardia.

Per questa ragione, ci aspettiamo che Spalletti cercherà di non farsi trovare scoperto alle spalle, in modo da abortire già in partenza le verticalizzazioni e le discese sugli esterni dei suoi avversari, ma anche che il Napoli cerchi di mantenere il più possibile il possesso della sfera, in modo da attaccare il Milan nei suoi punti deboli e non subire l’impeto che i padroni di casa cercheranno di mettere in campo davanti ai propri tifosi. Allo stesso tempo, non si può pretendere che in un momento non proprio eccelso la capolista riesca a dominare in tutto e per tutto i suoi avversari, sarebbe anche innaturale visto il livello della partita e della competizione.

Proprio per questo, ci aspettiamo che anche una coppia affiatata come quella formata da Amir Rrahmani e Kim Min-Jae avrà il suo bel da fare, ma anche che Spalletti, dopo la sveglia ricevuta dieci giorni fa, starà un po’ più attento alla fase difensiva, oltre a quella di costruzione e finalizzazione. Di certo, ci si aspettano sorprese e un confronto estremamente equilibrio e qualche settimana fa non era sicuramente così.

In contemporanea, però, allo stadio Bernabeu, non si può sottovalutare il match tra Real Madrid e Chelsea. Stiamo parlando di una partita dai valori tecnici altissimi e di due delle rose tra le migliori in Europa.

Entrambe, però, anche se in maniera diversa, non stanno riuscendo a eccellere in campionato. Il Barcellona è scappato via in Liga e i Blues, dopo una serie clamorosa di passi falsi, sono sempre più lontani dall’Arsenal in vetta alla Premier League. E in tanti proprio non se l’aspettavano dopo i tantissimi milioni spesi sia in estate che nel calciomercato di gennaio e grazie alla quale sono arrivati a Londra alcuni dei migliori talenti in Europa. Probabilmente è inutile scriverlo, ma i favori del pronostico pendono dalla parte dei Blancos.

Carlo Ancelotti dà indicazioni alla sua squadra da bordo campo – Nanopress.it

Stiamo parlando di una società che ha una tradizione assurda nella massima competizione europea, l’anno scorso è riuscito a conquistare la coppa con una serie di rimonte iconiche e pazzesche e con un Karim Benzema pallone d’oro e miglior bomber che c’è in questo momento in Europa. Sicuramente le capacità del francese non sono le uniche da tenere in considerazione nel gruppo delle Merengues. Le qualità di Vinicius Jr. sono sempre più importanti e rispetto a un anno fa le ha anche affinate. Il brasiliano semina in dribbling gli avversari, crea la superiorità numerica e i suoi strappi risultano decisivi in qualsiasi momento della partita. Anche l’affinità con il gol è ulteriormente migliorata e questo step lo rende sicuramente più temibile per qualsiasi retroguardia.

Come non bastasse, le note più liete arrivano ancora una volta dal centrocampo che la società è stata bravissima a costruire con giovani dal futuro e dal presente assicurato, al fianco di campioni già affermati e tra i migliori in circolazione. Luka Modric e Toni Kroos restano le certezze, almeno fino al termine della stagione, ma vicino a loro stanno crescendo interpreti come Federico Valverde che già è uno dei migliori nel suo ruolo. L’unico punto debole della squadra può essere ravvisato in una retroguardia che, se ben attaccata, può concedere qualcosa di troppo, nonostante il valore dei singoli sia comunque alto. Ma se poi pensiamo che in porta c’è un certo Thibaut Courtois, che in tanti hanno identificato come miglior estremo difensore in Europa, allora le cose per i londinesi si fanno comunque parecchio difficili.

Enzo Fernandez con la maglia del Chelsea, in campo con i Blues – Nanopress.it

Dall’altra parte, il Chelsea deve recuperare certezze che non sono mai davvero arrivate in questa stagione. Gli investimenti sono stati importantissimi e corrispondenti a decine e decine di milioni. Per il valore oggettivo degli interpreti che sono arrivati, è impossibile credere che la qualità non emerga, ma i risultati, soprattutto dal punto di vista offensivo, stanno mancando e il Real Madrid cade al momento giusto per dimostrare di essere a un certo punto del progetto di crescita. E poi, a gennaio è arrivato – tra i tanti – un certo Enzo Fernandez che è uno dei migliori centrocampisti in Europa nella doppia fase e che potrebbe fare la differenza anche contro il club campione in carica.

Inevitabilmente, però, le attenzioni in una partita del genere ricadono anche e soprattutto sulle due panchine. Ancelotti, ormai da decenni, domina nella competizione più importante d’Europa e al Real Madrid ha trovato l’ambiente perfetto per esprimersi. Parliamo di un allenatore che conosciamo bene in Italia, per i successi con il Milan soprattutto, oltre che per un passato con la Juventus e come calciatore. Ora, però, l’alchimia con la regalità e la mentalità vincente dei Blancos sembra totale e ha portato a nuovi successi storici per un club che ha una soglia del fallimento particolarmente alta. Lui ha retto le pressioni, la continua smania di successo sempre e comunque e l’ha fatto divenendo particolarmente simpatico a tutto l’ambiente e a Florentino Perez. È per questo che molti storcono il naso quando si parla di un suo addio al termine della stagione, visto che i rumors sulla panchina del Brasile si fanno sempre più consistenti. Ancelotti, in realtà, ha detto di voler restare fino alla fine del suo attuale contratto, e cioè fino al 2024, ma è chiaro che anche come finirà quest’anno inciderà sulla scelta finale.

Dall’altra parte, però, si troverà un allievo che probabilmente non si aspettava di avere al polo opposto e in un match del genere, come non se l’aspettava il diretto interessato. Frank Lampard è tornato nel suo amato Chelsea nel momento di massima necessità dell’intero gruppo, caratterizzato da un gioco che fatica a decollare, da un senso di identità sempre più mancante e da tanti campioni che faticano a stare bene insieme sul campo. Il fallimento di Graham Potter potrebbe coincidere con l’esplosione, anche da tecnico, dell’ex centrocampista a casa sua e non sarebbe affatto un evento banale per chi ha scritto la storia dell’Inghilterra e della Premier League da bandiera pura, di quelle che non cambiano maglia per decenni. Un’affermazione stasera, contro Ancelotti e contro il club migliore d’Europa per titoli, sarebbe una storia bellissima e romantica da consegnare ai posteri, ma forse va contro i valori tecnici e tattici che nel calcio la fanno sempre da padrone. Staremo a vedere, ma la sensazione è che solo la Champions League possa regalargli la permanenza su una panchina scomoda per moltissimi e che l’anno prossimo potrebbe essere rivoluzionata in pieno.

Dove vedere Milan-Napoli e Real Madrid Chelsea, le partite di Champions League in programma questa sera

Khvicha Kvaratskhelia in azione durante il match di Serie A contro il Milan – Nanopress.it

A differenza di quanto successo ieri sera con il match tra Benfica e Inter, nessuna delle due partite di stasera verrà trasmessa in chiaro su Canale 5. Infatti, Milan-Napoli sarà visibile su Amazon Prime Video, in diretta tv e ovviamente in streaming, anche gratis. Non si potrà assistere all’incontro neanche su Sky; l’app è scaricabile anche sulla smart tv. Il discorso cambia per l’altro quarto di finale di Champions League, quello tra Real Madrid e Chelsea. La partita che vedrà fronteggiarsi Carlo Ancelotti e Frank Lampard sarà trasmessa in tv sui canali Sky Sport Uno (201), Sky Sport Football (203), Sky Sport 4K, Sky Sport (canale 251). Chi vorrà seguire l’evento in streaming, invece, potrà farlo su SkyGo, Infinity+ e NOW. A breve si accenderanno i riflettori: è tempo di andare al centro della scena e godersi lo spettacolo.

 

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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