Stati Generali dei Cinque Stelle al via, ma il confronto in casa M5s continua a fare il proprio corso. Infatti, mentre non si fermano le polemiche fra il Movimento e Davide Casaleggio, con i Cinque Stelle pronti a usare la via giudiziaria per avere la lista degli iscritti, e mentre si paventano ipotesi di separazione, si profila alla fine anche una tempistica più definita per gli Stati Generali, richiesti dalla maggior parte degli eletti come occasione di confronto necessaria alla riorganizzazione del Movimento, a cominciare proprio dalla leadership.
Gli Stati generali si terranno a Roma il 7 e 8 novembre, come annunciato ieri dal capo politico, Vito Crimi. “Gli Stati Generali saranno partecipati dal basso e sarà un momento di coinvolgimento globale di tutti i nostri iscritti”. Sono state le parole di Crimi. “Si parte dalle assemblee regionali e provinciali, che saranno convocate dai facilitatori regionali, già incaricati di attivarsi in questa direzione“.
E ancora: “Queste assemblee stileranno un documento per mettere insieme i temi da porre in primo piano nell’agenda politica del MoVimento, come realizzarli e quindi che organizzazione dobbiamo darci e quali regole servono per raggiungere quegli obiettivi”.
Il capo politico del Movimento fa sapere che nella due giorni degli Stati Generali i rappresentanti incaricati dalle regioni si incontreranno e confronteranno in tavoli di lavoro. Poi, soltanto alla fine dei due giorni, “i singoli tavoli dovranno produrre una sintesi dei lavori e di tutte le questioni che devono essere affrontate o messe in discussione”, ha spiegato Crimi. “Le sintesi dei lavori domenica pomeriggio sfoceranno in una assemblea, che prevederà un dibattito pubblico in streaming”.
Non mancherà il voto online. “La sintesi, il documento finale – ha spiegato ancora Crimi – dovrà essere sottoposto al voto della rete, alla nostra assemblea degli iscritti, che avrà sempre l’ultima parola e deciderà sul futuro del MoVimento”.
Il percorso però rischia di essere lento. Lo statuto prevede infatti un preavviso di 15 giorni per la convocazione dell’assemblea per le modifiche delle regole associative. Inoltre, per la prima votazione serve la maggioranza degli iscritti. Insomma, tempistiche e numeri fanno pensare che le votazioni per eventuali modifiche dello statuto si svolgeranno, verosimilmente per via telematica, soltanto a fine novembre-inizio dicembre.
La comunicazione dell’apertura dell’iter degli Stati Generali ha portato un po’ di maretta e di trambusto interno al Movimento, perché alcuni sostengono di non essere stati coinvolti. Enrica Sabatini, che ha il ruolo di facilitatore al coordinamento ed è anche socia di Rousseau, ha detto: “Non sono stata coinvolta in alcuna fase”.
E ha poi attaccato: “Il lavoro che svolgiamo richiede programmazione, tempi, risorse e anche competenze. La partecipazione richiede metodo, serietà, ma soprattutto onestà intellettuale”. Per concludere: “Sono sicura che, visto l’impatto enorme di questo processo sulla ridefinizione profonda della prima forza politica del paese, avrete sicuramente approfondito approcci, tecniche e strumenti per gestire i processi partecipativi”.
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