Stati Uniti e il governo dei talebani al potere in Afghanistan si apprestano ad affrontare colloqui ufficiali dopo il ritorno al potere dei fondamentalisti islamici che hanno assunto il comando del Paese, dopo la partenza delle truppe statunitensi.
Una notizia che ha attirato l’attenzione internazionale, dato che negli ultimi mesi il malcontento tra i due Paesi è cresciuto e le ammonizioni di Washington ai talebani al potere non sono mancate, anche se non hanno raggiunto il loro scopo.
Questa settimana diplomatici statunitensi e rappresentanti talebani si incontreranno a Doha, in Qatar, per i primi colloqui ufficiali dopo il ritorno al potere dei talebani in Afghanistan nell’agosto 2021.
Il Dipartimento di Stato Usa ha confermato il meeting senza fornire dettagli aggiuntivi. L’amministrazione Biden non ha ancora riconosciuto formalmente il governo talebano, nonostante ciò porta avanti contatti sul terreno per questioni pratiche.
Al centro dei colloqui ci saranno la libertà di movimento delle persone dall’Afghanistan, l’accesso agli aiuti economici, la lotta al terrorismo e le minoranze. Gli Usa hanno chiesto al governo afghano di salvaguardare i diritti delle donne e delle minoranze come condizione essenziale per poter vedere i rapporti più distesi.
Dopo la presa del potere, gli Stati Uniti hanno cercato il dialogo con i talebani prevalentemente su sicurezza e lotta al terrorismo, temendo che l’Afghanistan possa diventare un rifugio per gruppi come Al Qaeda. Le autorità statunitensi ritengono che militanti di gruppi terroristici siano stati scelti per entrare in cariche governative ufficiali.
Gli esperti ritengono che Washington, sebbene consideri i vertici talebani non affidabili, cerchi comunque spazi di intesa per tutelare i propri interessi strategici nella regione.
Il meeting di Doha rappresenta, dunque, un primo passo ufficiale nelle relazioni tra le due parti, in cerca di una fragile convergenza su alcune priorità
Gli Stati Uniti hanno annunciato che Thomas West e Rina Amiri, rappresentanti speciali USA per l’Afghanistan e per i diritti delle donne afgane, organizzeranno un incontro con esponenti talebani a Doha, in Qatar.
L’obiettivo principale è quello di discutere della crisi umanitaria e della situazione economica del Paese asiatico, ma con focus maggiore sulla situazione della donna. A seguito della partenza degli Usa dall’Afghanistan la condizione del genere femminile ha visto un deterioramento repentino e un ritorno al passato più buio, col la donna relegata ai margini della società.
Le conquiste fatte dalle donne afghane per essere parte della quotidianità sono state eliminate man mano dai talebani al potere, sollevando malcontento internazionale e profondo timore per la condizione di donne e ragazze, escluse dallo studio e spesso dall’ambito lavorativo.
Un accanimento che non può essere tollerato e ha così interrotto i rapporti con molti Paesi occidentali, ma allo stesso tempo ha avvicinato il governo talebano ad altri Paesi nelle ultime settimane, tra cui Russia e Cina.
Prima dell’incontro con i Talebani, West e Amiri terranno consultazioni con i Paesi dell’Asia Centrale, coinvolti nella delicata crisi afghana.
Per ora Washington, pur intrattenendo contatti con i talebani per questioni pratiche, non ha ancora riconosciuto il loro governo. Chiede rispetto per i diritti umani come condizione di legittimazione. Qualcosa che sembra impensabile per i talebani che hanno ripreso Con una dura repressione nei confronti delle donne e hanno introdotto nuovamente norme restrittive e il completo rispetto alle leggi della Sharia islamica.
Washington non riconosce il governo talebano che ha preso il comando nel 2021 e ha ammonito e sanzionato vertici e leader talebani.
Il Dipartimento di Stato Usa ha chiarito che gli incontri programmati con i talebani a Doha non cambiano la loro posizione.
Il portavoce del Dipartimento Vedant Patel ha affermato: “Siamo stati molto chiari sul fatto che ci impegneremo con i talebani solo quando è nel nostro interesse, ma questo non significa alcun riconoscimento o legittimazione dei talebani”.
Gli Stati Uniti ritengono importante parlare con i talebani per gestire questioni come la situazione umanitaria, la sicurezza e la lotta al terrorismo. Ma non sono disposti, come sopra citato, a normalizzare o accreditare internazionalmente il loro governo, finché non avranno rispettato le condizioni poste, tra cui il rispetto dei diritti umani e delle donne.
Gli incontri a Doha sembrano quindi mirati ad avere canali di comunicazione con i talebani su questioni specifiche di interesse americano, piuttosto che un abbassamento della guardia nei loro confronti o una forma di legittimazione.
Alla fine dello scorso anno Blinken ha avvertito i talebani delle possibili “conseguenze” se il gruppo avesse continuato con le politiche restrittive negando l’istruzione alle donne e ragazze.
Il Segretario di Stato Usa ha dichiarato che gli Stati Uniti e altri Paesi si stanno coordinando su questo tema, minacciando misure non specificate se la situazione non migliorerà. La preoccupazione degli Usa è condivisa anche con altre Nazioni, che ritengono inaccettabili i soprusi e le carenze che deve sopportare la popolazione afghana che risente di dispute politiche e diplomatiche di cui non è protagonista.
L’Afghanistan sta affrontando una grave crisi umanitaria, con quasi la metà della sua popolazione, 23 milioni di persone, che ha ricevuto aiuti alimentari lo scorso anno dal Programma Alimentare Mondiale.
Sebbene gli Usa parlino con i talebani su questioni pratiche come gli aiuti umanitari, rimangono fermi nel chiedere al gruppo miglioramenti concreti nel rispetto dei diritti delle donne e delle ragazze come condizione per migliorare i rapporti.
Finora però vi sono state solo promesse da parte talebana senza seguiti concreti. Gli Stati Uniti hanno minacciato di adottare “misure” coordinate internazionalmente se la situazione non cambierà, anche se non hanno specificato quali azioni potrebbero prendere.
Sarà importante monitorare i prossimi sviluppi per capire se le pressioni internazionali avranno un impatto sulle politiche dei talebani nei confronti delle donne e delle ragazze afghane.
Relazioni tese ma la necessità di cooperare in nome della stabilità dell’Afghanistan spinge Stati Uniti e talebani a cercare punti d’intesa.
I talebani chiedono la revoca delle sanzioni, Washington l’impegno su diritti e terrorismo. Gli Usa invasero l’Afghanistan nel 2001 rovesciando i talebani per gli attacchi dell’11 Settembre.
Nel 2020 Trump accordò il ritiro Usa e Biden lo attuò nonostante il caos. Diversi analisti hanno criticato l’operazione Usa, ma anche l’incapacità di Trump di programmarla al meglio.
Ad oggi Washington parla con i Talebani su questioni pratiche ma senza la legittimazione , non avendo avuto ancora progressi concreti sul rispetto dei diritti.
Per raggiungere una stabilizzazione duratura dell’Afghanistan sarà fondamentale riuscire a trovare un delicato equilibrio tra istanze e interessi diversi, combinando realismo e fermezza, con l’obiettivo di garantire sicurezza e sviluppo per la popolazione afghana.
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