L’Italia è una delle nazioni più motorizzate d’Europa. Per numero di autovetture circolanti in rapporto al numero di abitanti infatti si trova al terzo posto, dopo… Germania e Francia? Invece no.
Il podio di questa graduatoria è abbastanza inconsueto. Ci si aspetterebbe di trovare le nazioni più grandi; invece al primo posto c’è il microscopico e ricchissimo Lussemburgo (660 autovetture ogni 1.000 abitanti), seguito dalla Lituania (614); poi ci siamo noi, a quota 608. La Germania è ottava a 542, mentre la Francia è dodicesima; per trovare la Spagna dobbiamo scendere alla quindicesima posizione; per il Regno Unito si arriva alla posizione numero 18. La ricerca è stata elaborata dall’Istat su dati della Commissione europea, riferiti al 2013.
Essere il terzo paese con più autovetture nel continente è una notizia buona o una cattiva? La risposta non può essere univoca. Certamente è positivo che l’automobile venga usata dalla maggior parte delle persone, vuol dire che non siamo ancora diventati del tutto pezzenti. Però non è tutto oro ciò che luccica. Innanzitutto è risaputo che il parco del circolante italiano è abbastanza vecchio; se circolano auto sempre più vecchie, vuol dire che non possiamo permetterci quelle nuove, quindi l’economia non va bene.
Inoltre la circolazione è caotica, perché il numero di vittime in incidenti stradali in Italia è superiore a quello della media europea e a quello delle nazioni più grandi. Poi spesso si usa l’auto perché non ci sono alternative: lo dice lo sviluppo della nostra rete ferroviaria, agli ultimi posti. Infine circoliamo lentamente su strade urbane e statali, perché anche la nostra rete di autostrade è tra le ultime in Europa. Insomma, c’è poco da stare allegri.
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