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Sul caso di Stefano Cucchi si è espressa su Facebook anche la stessa sorella, Ilaria Cucchi, proponendo il tema della giustizia, che non è stata fatta per il fratello. Stefano Cucchi, arrestato per droga nella notte tra il 15 e il 16 ottobre 2009 e morto il 22 ottobre di quello stesso anno nel reparto di medicina dell’ospedale Sandro Pertini, con la sua vicenda, sta alimentando un ampio dibattito. La sentenza d’Appello ha assolto tutti gli imputati e adesso Ilaria proverà ad incontrare il Procuratore capo di Roma, Giuseppe Pignatone, che si è detto disponibile a riaprire le indagini, se ci fossero le condizioni adeguate.
Nel frattempo il dibattito aumenta sui social network e molti hanno deciso di aderire alla campagna che rientrano sotto il nome dell’hashtag #sonoStatoio. Diverse persone si sono fatte fotografare con un cartello in mano, sul quale avevano scritto “Sono Stato io ad uccidere Stefano Cucchi”, alludendo con il termine “Stato” a come lo stesso Stato non sia riuscito a far giustizia e allo stesso tempo ad essere responsabile della morte del ragazzo.
#sonoStatoio Tweet
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I messaggi sui social
Anche diversi personaggi famosi hanno lasciato diversi messaggi sui social network, proprio riguardo alla vicenda della morte di Stefano Cucchi. Adriano Celentano ha scritto una lunga lettera, al termine della quale ha scritto: “Perchè dove sei tu non si può morire. La morte non è che un privilegio dei comuni mortali e quindi proibito a chi non ha la fortuna di nascere. Un privilegio dell’ANIMA che, se non la uccidiamo del tutto, ci riconduce alla Vita ETERNA”.
Leonardo Pieraccioni ha tessuto le lodi della sorella di Stefano, che, mossa dalla legittima voglia di giustizia, sta facendo un grande lavoro nel continuare a far conoscere la sua vicenda, perché queste cose non accadano un’altra volta. Jovanotti ha puntato sulla “familiarità” della situazione, scrivendo: “Non so, a me Stefano Cucchi mi sembra di conoscerlo. Questa famiglia potrebbe essere la mia, e la famiglia di tantissima gente, per questo ci si sta male”.
Roberto Saviano ha parlato della rabbia per una sentenza che non fa giustizia, della disperazione di una famiglia che probabilmente non saprà mai come si è svolta l’ultima settimana di Stefano in vita. Ha fatto riferimento anche alla rabbia che ci coinvolge, che prende noi, che siamo “foglie al vento”. E poi ancora Fedez, Paola Turci, Fiorella Mannoia, Vauro, Giuliano Pisapia, Ignazio Marino, Giorgia Meloni: sono davvero moltissimi i messaggi di volti noti che sono arrivati e che chiedono tutti giustizia.
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