Stefano Tacconi rimane nei cuori di tutti gli appassionati di calcio, oltre che naturalmente dei tifosi della Juventus. Oggi per lui uno bellissimo striscione.
“Capitan Fracassa ti siamo vicini”, firmato Milano 1986. Questo è stato il cartellone esposto dai tifosi dell’ex portiere, in una delle entrate del Nosocomio di Alessandria, dove il campione è ricoverato in gravi condizioni, dal 23 aprile scorso, dopo essersi sentito male ad Asti.
Lo striscione dedicato a ‘Tacconi’
L’ex calciatore si trovava ad Asti perché stava presenziando ad un evento, la ‘Giornata delle Figurine’. E il giorno prima aveva colto l’occasione per presentare il suo libro autobiografico, ‘Junic’. Tacconi, subito dopo che si è sentito male, è stato portato nell’Ospedale della città, ma viste le difficili condizioni di salute, è stato poi trasferito ad Alessandria.
L’ischemia celebrale che lo ha colpito, inizialmente sembrava desse poche speranze all’uomo, e le ore subito dopo il malanno sono state le più dure. Naturalmente per tutti i suoi famigliari, ma anche per tutti gli appassionati che amano il calcio, ed hanno sempre visto Tacconi, al di là della maglia di appartenenza, una figura di sportivo super partes.
A far sapere che alcuni ragazzi avevano dedicato uno striscione al portierone, è stato il figlio Andrea, che tramite i social è sempre molto attivo, sia nel ricordare tutte le manifestazioni di affetto ricevute dal padre, che nel dare aggiornamenti sul suo stato di salute. Andrea, questo il nome di Tacconi Junior, su Instagram ha postato la foto dello striscione con la scritta: “Grazie a tutti i tifosi che sono venuti fuori dall’ospedale per sostenere papà”.
Le condizioni dell’ex giocatore della Juventus
Andrea Barbanera, il primario del reparto della Neuro di Alessandria, che ha in cura Tacconi, ha dichiarato al quotidiano torinese Tuttosport:
“Bisogna aspettare ancora un paio di giorni per avere un quadro completo. Siamo ancora in una fase a rischio. Non è cosciente, a tratti ha qualche movimento e ogni tanto apre e chiude gli occhi o le mani. La Tac non fa vedere danni gravi o non reversibile, bisogna aspettare che si risvegli. Per Tacconi è stato comunque fondamentale l’intervento tempestivo dei soccorsi. Fosse successo nella notte, sarebbe morto”.
Stefano Tacconi ha legato indissolubilmente il suo nome a quello della Juventus, essendo stato il portiere della squadra bianconera per quasi dieci lunghi anni, dal 1982 fino al 1993.
Detiene un record ancora imbattuto, nonostante siano passati quasi 30 anni dal suo addio al calcio: è l’unico portiere ad aver trionfato, in quelle che allora erano tutte e cinque le competizioni europee conosciute.
Molto bravo e riconosciuto come esperto di calcio, da alcuni anni faceva spesso l’opinionista. Da poco tempo, proprio insieme al figlio Andrea, aveva deciso di aprire un paio di ristoranti ed una linea di abbigliamento sportivo.
Tutto il mondo sportivo, e non solo, ha mandato e sta mandando messaggi di solidarietà alla famiglia, con la speranza che il campione dia presto segnali di vita, che facciano si che si possa riprendere completamente.