Stefano Tacconi è stato il portiere della Nazionale Italiana di calcio e anche della Juventus per tanti anni. Poi a metà aprile un aneurisma l’ha colpito. Davanti a lui mesi difficili, il pericolo che non ce l’avrebbe fatta, ma ora invece arrivano buone notizie.
Piano piano, si sta riprendendo dal periodo di malattia. Vediamo insieme quali sono le sue attuali condizioni.
Un campione, un portiere ma, prima di tutto, un uomo. La Nazionale italiana, la Juventus e tanti trofei vinti durante la sua carriera. Stefano Tacconi è stato uno dei principali perni del calcio italiano e continuerà ad esserlo, nonostante ciò che gli è successo.
Lo scorso 23 aprile, un aneurisma cerebrale l’ha colpito. La corsa in ospedale, le condizioni critiche e i mesi difficili che gli si sono prospettati davanti. Ma ora, un piccolo spiraglio di luce inizia a vedersi all’orizzonte e, a raccontare le sue condizioni di salute, è il figlio Andrea, attraverso un post sui social.
Una riabilitazione che, come racconta Andrea Tacconi, è iniziata lo scorso 14 giugno. La fatica, “molta”, come descrive Andrea, da parte di suo padre, ma quella voglia di non mollare e quel fisico da giovane che ancora ha.
Il desiderio di ritornare a vivere senza mai mollare e sempre, con accanto, tutta la sua famiglia.
Stefano Tacconi si era sentito male durante un evento benefico ad Asti ad aprile. Da lì la corsa in ospedale e la diagnosi di emorragia cerebrale per rottura di un aneurisma.
Non è soltanto il figlio Andrea a raccontare come sta, ma a parlare, in un’intervista è anche lo stesso Tacconi. Descrive di non ricordare quasi nulla di ciò che è successo quella sera. Gli hanno raccontato che si è sentito male, di tutto ciò che ha passato e che ora tutto sta procedendo bene, a partire dalla terapia riabilitativa.
“Ho vinto tutto nella mia carriera, ma questa è la coppa più importante. Non ricordo quasi niente; ho capito che sono stato tanto male, ma ora va molto meglio”.
Stefano Tacconi da giovane – Nanopress.it
Stefano è ancora in ospedale però, ciò che conforta è che le sue condizioni di salute stanno migliorando passo passo. Respira autonomamente, ed è aiutato soltanto quando inizia a stancarsi, proprio per non affaticarsi troppo.
Non è più intubato e, questo, fa gioire ancora di più tutta la sua famiglia e tutti coloro che lo hanno seguito e continuano a volergli bene.
La terapia che sta affrontando e i tempi di riabilitazione saranno lunghi. Il suo ricovero al Presidio Borsalino sarà ancora per un mese e mezzo, ma i medici sono fiduciosi, anche perché i suoi tempi di recupero sono davvero sorprendenti.
È probabile che, alla fine del mese di agosto, potrà tornare a casa e, da lì, proseguire la riabilitazione.
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