Due casi di stepchild adoption diversi, ma entrambi hanno superato il parere dei giudici della Corte d’Appello di Torino. Le due sentenze ribaltano completamente l’esito negativo raggiunto in primo grado. I giudici della sezione per i minori accolgono la richiesta presentata da due coppie di donne di adottare i figli delle rispettive partner.
“Sono già una famiglia” ed è effettivamente così, le prime due donne sono sposate dal 2015 e hanno una bambina di 5, il giudice ha permesso che la figlia biologica di una delle due venisse adottata dalla partner. Caso simile il secondo, questa volta però le figlie sono due di 7 e 5 anni, il giudice ha permesso alle bambine di essere adottate dalle rispettive madri sposate nel 2014 in Danimarca. Il magistrato, Giulio Toscano si è espresso a favore della stepchild adoption dopo aver verificato che i figli delle due coppie vivono in condizioni positive. La Corte d’Appello del Tribunale di Torino ha anche fatto appello alla Corte europea dei diritti dell’uomo“che fornisce una definizione del concetto di vita familiare fondamentalmente ancorata ai fatti e non tanto basata su condizioni giuridiche” per cui “nessun rilievo può avere la circostanza che il ruolo familiare sia formato da un’unione affettiva eterosessuale ovvero tra persone dello stesso sesso”.
La Step child adoption era stato l’articolo più dibattuto della legge sulle unioni civili, tanto che poi è stato eliminato dalla norma e nonostante tutto, quella di Torino non è la prima sentenza a favore delle famiglie arcobaleno.
Immediate le critiche da parte della Lega Nord che ieri, con una delegazione di parlamentari ha presentato la documentazione per il referendum abrogativo della Cirinnà: “Quello che avevamo detto si sta drammaticamente verificando. La norma sulle unioni civili avvalla questa sentenza e di fatto apre a adozioni gay e utero in affitto” ha detto il capogruppo alla Camera, Massimiliano Fedriga.