Gli stipendi di milioni di lavoratori italiani promettono di essere più sostanziosi: ecco cosa possiamo aspettarci e perché.
Stipendi più gonfi per tanti lavoratori grazie alle novità che saranno introdotte a partire da luglio. Ma anche pensioni più sostanziose, grazie alla rivalutazione degli assegni. A incidere sugli aumenti saranno infatti diverse importanti novità introdotte dal Governo per sostenere i lavoratori italiani. Scopriamo quali sono.
La situazione prodotta dal caro vita, con l’aumento del costo dei beni di prima necessità, ha portato molte famiglie italiane allo stremo. Molti hanno visto il proprio potere d’acquisto ridursi sempre più, ed è per questo che il Governo è intervenuto con una serie di bonus mirati a sostenere le fasce di popolazione più deboli.
Tuttavia, non in tutti i casi questo basta a risanare la situazione, e una vera e propria soluzione sarebbe quella di aumentare le pensioni e gli stipendi degli italiani. La rivalutazione delle pensioni è stato un argomento tanto dibattuto negli scorsi mesi, e dobbiamo dire che qualche passo in avanti c’è stato.
L’assegno per il trattamento minimo è stato rivalutato a 563,74 euro per il 2023, pareggiando i conti tra potere d’acquisto dei pensionati e inflazione. Si tratta quindi di un aumento di 38,35 euro al mese rispetto all’importo minimo dello scorso anno. Ed entro la fine del 2023 ci si aspetta un’ulteriore crescita del 6,4% che porterà la pensione minima a 572 euro al mese, e la pensione per gli anziani over 75 a 600 euro.
In generale, quindi, la perequazione e l’intervento del Governo hanno prodotto una rivalutazione totale del 7,3%, per la cifra di 7.328,49 euro. Le buone notizie, comunque, non riguardano solo i pensionati: è il momento di parlare degli interessanti aumenti riservati agli stipendi.
Le buste paga dei lavoratori italiani, come abbiamo anticipato, stanno per gonfiarsi. Il motivo? Alcune particolari novità introdotte all’interno del Decreto Lavoro ideato dal Governo Meloni.
La misura che in linea generale porterà benefici agli stipendi della maggioranza dei lavoratori italiani è il taglio del cuneo fiscale. I lavoratori con redditi pari o inferiori a 25.000 euro annuali potranno beneficiare di un taglio del cuneo fiscale cospicuo, che andrà dal 3 al 7%. Percentuali che si abbassano dal 2 al 6 % per i lavoratori con redditi che non superano i 35.000 euro all’anno.
Oltre a questo, non va trascurato un importante dettaglio che riguarda la maggioranza dei lavoratori: a luglio arriva la quattordicesima. In più, i lavoratori dipendenti che abbiano figli minorenni a loro carico potranno godere di una soglia innalzata per la detassazione dei fringe benefit.
In base alla Gazzetta Ufficiale n° 153 del 3 luglio, infatti, questa categoria di lavoratori, insieme ai loro datori di lavoro, potrà beneficiare di un limite esteso a 3mila euro entro i quali godere di determinati beni e servizi erogati anche tramite voucher, senza che siano imponibili a livello fiscale o contributivo.
Tra i benefit soggetti a questa detassazione troviamo i buoni pasto, i buoni per gli acquisti, i rimborsi per spese legate all’energia elettrica o al servizio idrico integrato, ma anche computer e telefono aziendale.
A incidere positivamente sugli stipendi degli italiani sarà anche la possibile detassazione degli straordinari, che sembrerebbe essere in cantiere a Palazzo Chigi. Insieme ad essa, sembra che il Governo stia valutando la riduzione dell’aliquota sulla tredicesima al 15%.
Sembrerebbe essere in fase di valutazione anche una detassazione del Tfr, estesa sia alla liquidazione che all’anticipo. Questa misura potrebbe però riguardare esclusivamente i dipendenti che decidano di destinare il Tfr ad un fondo pensione, al fine di dare una spinta alle pensioni complementari e alleggerire il carico di lavoro dell’INPS.
Insomma, i prossimi mesi potrebbero rivelarsi particolarmente proficui per la maggioranza dei lavoratori italiani.
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