Cosa fare se l’azienda paga lo stipendio in ritardo, e magari temiamo che non ci paghi affatto? Quel particolare giorno del mese che viene benedetto da tutti i lavoratori, la data in cui in si riceve lo stipendio diventa fonte di stress, se non si riceve quanto dovuto per il proprio lavoro. A ben guardare non sono pochi i casi in cui le aziende ritardano i pagamenti nei confronti dei dipendenti. Il problema diventa molto serio con il passare dei giorni e anche delle settimane se la giusta remunerazione non viene accreditata sul conto corrente; che fare a quel punto?
In un caso del genere l’azienda e il datore di lavoro si trovano in uno stato di grave inadempienza e il lavoratore ha il diritto di esigere, oltre all’immediata corresponsione dello stipendio, anche gli interessi di mora per ogni giorno di ritardo nel pagamento; inoltre, il dipendente può anche decidere di chiedere un ulteriore risarcimento per i danni che il mancato accredito dello stipendio ha comportato, come ad esempio l’impossibilità di far fronte al pagamento dell’affitto, delle rate di un finanziamento o delle stesse bollette.
Come azioni che il lavoratore ha la possibilità di intraprendere, sicuramente si può rivolgere ad un avvocato per ottenere un provvedimento dal tribunale che solleciti veementemente l’azienda a elargire quanto dovuto per scongiurare una esecuzione forzata.
Un’alternativa più pacifica, invece, potrebbe essere quella di rivolgersi direttamente al responsabile delle risorse umane o al proprio principale per richiedere accurate spiegazioni circa il ritardo dello stipendio; qualora poi le risposte dovessero sembrare lacunose e non convincenti, si può passare ad uno step successivo inoltrando una lettera di diffida che inviti caldamente l’azienda a corrispondere quanto dovuto entro e non oltre una certa data, pena una rivalsa per vie legali allo scadere dei termini.