A 48 ore dalla nascita della Superlega, la competizione che ha generato diverso entusiasmo, ma anche molte polemiche, è arrivata la notizia che non si farà. Infatti, dopo la rinuncia di sei squadre inglesi nella notte di oggi, mercoledì 21 aprile, e dell’Inter, che si è detta “non interessata al progetto”, si è scatenata una reazione a catena che ha portato diverse altre squadre, tra cui anche Atletico Madrid e Milan, a tirarsi indietro. Così, la Superlega cessa così di esistere quasi ancor pima di essere nata.
“Il progetto della Superlega non esiste più senza i club inglesi”. Queste le parole dell’entourage di Andrea Agnelli, presidente della Juventus, a France Presse. Le parole, poi, sono state confermate ad Ansa da un suo portavoce: “Pur rimanendo convinta della fondatezza dei presupposti sportivi, commerciali e legali” la società, ha spiegato, ritiene che la Superlega “presenti allo stato attuale ridotte possibilità di essere portata a compimento nella forma in cui è stata inizialmente concepita”.
Nella nota, emersa questa mattina, la Juventus ha aggiunto che la società “rimane impegnata nella ricerca di costruzione di valori a lungo termine per la Società e per l’intero movimento calcistico”.
“Voglio essere franco e onesto. Non penso che il progetto possa continuare con 5 o 6 squadre. Non parlerei tanto di dove è andato quel progetto, piuttosto del fatto che resto convinto della sua bellezza” sono queste le parole, in merito alla fine della Superlega, rilasciata da Andrea Agnelli a Reuters.
Questa mattina, dopo l’abbandono delle diverse squadre, la Juventus si è trovata con il titolo in Borsa con una perdita del 12,44%. Il giorno dell’annuncio, invece, il titolo della società calcistica era salito, toccando il +17,85%.
A defilarsi della Superlega, nella giornata di oggi, anche il Milan. La prima, infatti, ha pubblicato una nota in cui si legge: “La voce e le preoccupazioni dei tifosi in tutto il mondo rispetto al progetto di Super League sono state forti e chiare, e il nostro Club deve rimanere sensibile e attento all’opinione di chi ama questo meraviglioso sport. Abbiamo accettato l’invito con genuina intenzione, per creare migliore competizione possibile e tutelare gli interessi del club. Il cambiamento non è facile, ma l’evoluzione è necessaria per progredire”.
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