Presentato un documento a Bruxelles che propone di posticipare l’eliminazione dei motori a combustione. La norma sullo stop delle auto inquinanti era prevista per il 2035 ma alcuni paesi chiedono lo slittamento al 2040.
Tale prolungamento è stato richiesto anche dall’Italia, per salvaguardare i produttori di nicchia del settore.
Il documento presentato è stato sottoscritto da moltissimi Paesi, come il Portogallo, la Romania, la Slovacchia e la Bulgaria, che, come l’Italia, si dicono favorevoli all’eliminazione dei motori a combustione dal mercato, ma chiedono una proroga di alcuni anni.
La norma sullo stop delle auto inquinanti infatti, dovrebbe essere introdotta nel 2035, ma si chiede una proroga al 2040 per supportare i piccoli produttori di nicchia.
Il tema dell’inquinamento sta a cuore a molti e ovviamente, il settore automobilistico sta facendo passi da gigante in merito, si guardi ad esempio alla larghissima diffusione delle auto elettriche.
La posticipazione della norma è richiesta a gran voce da molti Paesi attraverso il documento presentato a Bruxelles, nel quale si parla anche di una riduzione delle emissioni di CO2 del 90% anziché del 100% come proposto dal Parlamento europeo.
Per quanto riguarda l’Italia, fra i Paesi a firmare il documento, si sarebbe associata a questa iniziativa per modificare il testo riguardante i veicoli commerciali, i biocarburanti e le produzioni di nicchia.
In sostanza, i Paesi che hanno sottoscritto il documento chiedono che i target individuati dalla Commissione europea, i quali hanno trovato il consenso dell’Europarlamento, slittino in avanti di altri 5 anni rispetto al periodo previsto e quindi di rimandare il tutto al 2040.
Per i veicoli commerciali leggeri si richiede che vengano diminuite le emissioni del 45% entro il 2030, fino ad arrivare gradualmente al 100% nel 2040. Per questa tipologia di mezzi si chiede che venga ripristinato il meccanismo della distribuzione equa degli sforzi in modo da ridurre le emissioni fra i produttori.
Viene trattato anche il tema della produzione di nicchia, infatti i Paesi firmatari, in totale 5 compresa l’Italia, chiedono di prolungare la deroga di cui beneficiano i produttori di nicchia almeno fino al 2036.
Infine, si chiede l’introduzione di un metodo che prenda in considerazione i contributi dei combustibili rinnovabili per rispettare i target di riduzione delle emissioni.
Temi importanti che la Commissione dovrà esaminare attentamente prima di prendere una decisione in merito.
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