Da oggi, lunedì 21 giugno, l’Italia è quasi tutta in zona bianca. Ad eccezione della Valle d’Aosta, quindi, tutte le Regioni sono passate nella fascia con la quasi totale assenza di restrizioni. Via il coprifuoco, ma rimane l’obbligo di evitare assembramenti e, soprattutto, di indossare le mascherine all’aperto.
Oggi la riunione del Cts per decidere sullo stop alle mascherine all’aperto
Il premier Draghi prima e il ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo, hanno richiesto un parere al Comitato Tecnico Scientifico in merito alle modalità e alle tempistiche con cui potremo smettere di utilizzare le mascherine all’aperto. Il Cts si riunirà quindi oggi per discutere il tema.
Sulle tempistiche, le ipotesi sul tavolo sono due: il 28 giugno, tra una settimana esatta, o inizio luglio, più precisamente lunedì 5, quindi tra due settimane. La decisione è arrivata in seguito allo stop della mascherina all’aperto in Francia.
“In Europa i Paesi si muovono abbastanza in sintonia” ha detto Sergio Abrignani, membro del Cts a Otto e mezzo su La7. “Quindi anche sulle mascherine all’aperto immagino che ci allineeremo, ma non so dire quando”.
Il timore per la variante Delta
Se dovesse arrivare dal Comitato Tecnico Scientifico l’ok per lo stop alla mascherina all’aperto, bisognerà comunque mantenere il distanziamento e andrà indossata in tutti quei luoghi che sono a rischio assembramento.
Il timore più grande, al momento, è per la diffusione nel nostro Paese della variante Delta. Il rischio di contrarre questa variante di Covid-19 riguarderebbe, in particolare, coloro che sono vaccinati soltanto con la prima dose, perché sarebbero più a rischio contagio.
“Sappiamo che contrarre l’infezione all’aperto è più difficile. Poi un conto è stare da solo in una foresta, un altro se c’è folla o contatto diretto. Serve buonsenso, a prescindere dalla decisione politica”. A dirlo negli scorsi giorni è stato Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute.
Secondo quanto emerso, la mascherina sarà ancora obbligatoria, come detto, nei luoghi a rischio assembramento, ma anche nei negozi, nei bar e ristoranti, dove continueranno ad essere seguite le regole attuali. Inoltre, rimarrà l’obbligo anche sui mezzi pubblici, sui treni e sugli aerei.