Il comitato italiano Stop Vivisection ha ricevuto oggi la bocciatura ufficiale da parte della Commissione Europea: nonostante il milione di firme raccolto, la proposta di abolizione totale della vivisezione nei Paesi membri dell’Unione Europea ha riscontrato esito negativo da parte dell’organo continentale, adducendo sostanzialmente come motivo l’impossibilità di rinunciare alla sperimentazione animale allo stato attuale. Una vittoria della ricerca scientifica, che non aveva esitato a manifestare le proprie perplessità davanti all’iniziativa.
Dubbi avanzati su riviste scientifiche e quotidiani, in base alla quale oltretutto, abrogando la direttiva europea 2010/63/EU come voleva Stop Vivisection, sarebbe venuta meno anche la difesa dalla qualità della vita degli animali da laboratorio, sostenevano gli oppositori dell’iniziativa. Di sicuro si sarebbe venuto a creare un vuoto normativo che avrebbe rallentato o bloccato non solo la ricerca scientifica, ma paradossalmente avrebbe potuto nuocere agli stessi diritti degli animali che i propositori volevano difendere. Un pasticcio che la Commissione ha bocciato pur lodando le buone intenzioni: nella lettera di risposta inviata al comitato Stop Vivisection, l’organo europeo ha precisato di non voler procedere all’aborgazione della direttiva, ‘riconoscendo pienamente la necessità di vedere realizzati ulteriori progressi scientifici prima che si possano trovare alternative per tutti i settori in cui ancora è praticata la sperimentazione, la Commissione intende continuare a promuovere lo sviluppo e l’attuazione di metodi alternativi, favorire la cooperazione e la condivisione delle conoscenze intersettoriali, convalidare i nuovi metodi e facilitarne il riconoscimento legale‘.
L’attuale normativa viene considerata dalla Commissione al passo coi tempi, con la speranza di ridurre progressivamente la sperimentazione animale nel momento in cui i progressi che la ricerca scientifica sarà in grado di ottenere lo permetteranno: in sostanza nella sua decisione la Commissione afferma che prima di poter eliminare del tutto la sperimentazione animale saranno necessari ‘ulteriori progressi scientifici‘, e che allo stato attuale non è possibile farne a meno utilizzando, come richiedevano i promotori, procedimenti alternativi, ma l’impegno dell’Unione Europea va in una direzione ben precisa, ovvero arrivare ad una graduale eliminazione della vivisezione nell’ambito della ricerca. Se non oggi, speriamo accada il prima possibile.