Storia della bambina perduta. L’amica geniale, di Elena Ferrante – di cui vi raccontiamo la trama – è il libro con il quale la misteriosa scrittrice senza volto si candida al Premio Strega 2015. O meglio, è stata ‘invitata’ a candidarsi, dapprima da Roberto Saviano e poi, a ruota, da Serena Dandini, fino a quando, dopo la lettera aperta pubblicata da Repubblica in cui la scrittrice (o scrittore, non si sa) accetta il ‘consiglio’ dell’autore di Gomorra, anche la Casa Editrice per la quale scrive, la E/O, ha dato il suo benestare alla candidatura per il prestigioso riconoscimento. Il romanzo è stato pubblicato nell’ottobre del 2014 ed è l’ultimo capitolo di una tetralogia dedicata all’amicizia in cui rientrano L’amica geniale, Storia del nuovo cognome e Storia di chi fugge e di chi resta, pubblicati tutti tra il 2011 e il 2013, sempre per la Casa Editrice E/O.
Con Storia della bambina perduta, l’ultimo capitolo de L’amica geniale, dunque, Elena Ferrante, una delle scrittrici più affascinanti (soprattutto per l’anonimato che ha scelto di conservare) della narrativa italiana, è tra i candidati al Premio Strega 2015. Molto apprezzata dai lettori e dalla critica di casa nostra, la scrittrice è amatissima anche all’estero, soprattutto negli States, dove ha incontrato il favore di giornali prestigiosi, tra i quali il periodico newyorkese The New Yorker.
Già autrice di romanzi di successo come I giorni dell’abbandono e L’amore molesto – dai quali sono stati tratti gli omonimi film – la Ferrante ha scelto di dedicare un’opera (tra le più belle della narrativa contemporanea italiana) al tema dell’amicizia, quella tra due donne, Elena e Raffaella, seguendone passo passo la crescita, dall’infanzia all’età adulta. Sullo sfondo, un rione miserabile della periferia napoletana di cui l’autrice descrive l’evoluzione raccontando un pezzo di storia italiana, dagli anni Cinquanta del secolo scorso fino ai giorni nostri.
Le protagoniste, come dicevamo, sono Elena Greco, l’io narrante della storia, e la sua ‘amica/nemica’ Raffaella Cerullo, detta Lila. Nel primo romanzo della serie Elena, che vive ormai da anni a Torino, riceve una telefonata: è il figlio di Lila che chiama da Napoli, chiedendo alla donna se la madre sia lì – è scomparsa da settimane e nessuno sa più niente di lei. Ma Elena conosce benissimo la sua amica e sa che la donna ha volutamente fatto in modo che di lei si perdesse ogni traccia.
Mettendosi alla ricerca di Lila, ormai quasi settantenne come lei, Elena decide di raccontare la storia che le ha unite, partendo dall’infanzia in uno dei quartieri popolari della Napoli degli anni Cinquanta, fino all’età adulta – nell’ultimo capitolo, infatti, le due donne sono ormai quasi settantenni. Nel lungo racconto a ritroso nel tempo, che la Ferrante snoda attraverso quattro splendidi romanzi, tutta una sfilza di personaggi che per comodità di comprensione antepone sottoforma di elenco all’inizio di ogni romanzo. Si susseguono così le vicende delle tante famiglie che compongono il miscrocosmo a cui dà vita la Ferrante, in cui si intrecciano storie d’amore, rivalità, passioni, vendette e rancori. Ma al centro di tutto rimane il legame tra due donne: Lila, di famiglia poverissima che, a dispetto dell’analfabetismo dilagante, a tre anni sapeva già leggere e scrivere; ed Elena, che della sua amica del cuore, l’amica geniale, ne invidia l’intelligenza, l’anticonformismo ed il carattere inquieto e selvatico. Insieme attraverseranno l’infanzia, l’adolescenza e la maturità, vivendo momenti di vicinanza e di separazione, di rivalità, invidie ed incomprensioni, ma unite, sempre e comunque, da una grande stima e da un profondo affetto.
Nell’ultimo capitolo della serie, Storia della bambina perduta, Elena e Lila sono ormai adulte: dopo aver lottato a lungo per fuggire dal conformismo del rione natale, dalle violenze e dai legami difficili da spezzare, Elena è diventata un’apprezzata scrittrice e dopo essersi trasferita a Torino, essersi sposata e separata, torna a Napoli per inseguire un amore di gioventù ricomparso improvvisamente nella sua vita. Lila, invece, è rimasta nella sua città, a gestire i rapporti familiari e camorristici e ad esercitare, con il fascino ed il carisma che ha sempre avuto, il suo ruolo di imprenditrice informatica e di leader nascosta del rione.
Ancora una volta è il rapporto d’amicizia tra le due donne il filo conduttore del romanzo, due facce – opposte – della stessa medaglia che si incontrano e si scontrano, si allontanano e si riavvicinano, s’invidiano e si ammirano. Attraverso le prove che la vita continua a porre loro di fronte, Elena e Lila scoprono nuovi aspetti l’una dell’altra, mentre il loro legame, sullo sfondo di un’Italia che continua a cambiare e con la quale devono confrontarsi, va intensificandosi sempre più.
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