L’Italia sta dimostrando di essere in prima linea per quanto riguarda l’economia circolare. E sono diverse e tutte interessanti le realtà che hanno partecipato al concorso “Storie di Economia Circolare” facendo conoscere il proprio progetto innovativo all’insegna del riciclo, dello sharing, del KM zero e della salvaguardia ambientale.
Dal food sharing al Km zero, 5 storie italiane di economia circolare
Può una carota produrre energia? ”Aureli secondo me” è una realtà de L’Aquila che trasforma le carote spezzate e non idonee ai mercati tradizionali in succhi, creme e concentrati di polpa e farine. Ma non solo, tramite la biomassa produce energia verde dai prodotti agricoli non edibili. Il “digestato” dall’impianto di biomassa, dopo la fermentazione degli ortaggi, viene trasformato in fertilizzanti.
”Fresh Guru” opera a Ferrara utilizzando il calore generato dalle centrali elettriche a biogas per riscaldare due serre da circa 11 ettari per la produzione idroponica di 8.000 tonnellate di pomodori l’anno. La centrale è alimentata con sottoprodotti di origine agricola. Le stesse piante di pomodori diventano carburante.
A Milano c’è Cascina Santa Brera, è un ecosistema interamente sostenibile con strutture in bioedilizia, alimentate da caldaie a biomassa ed energia solare. Agricoltura e allevamento lavorano in sinergia: i pollai sono mobili ed i bovini pascolano liberamente garantendo fertilità costante del terreno, disinfestazione naturale ed erba sempre fresca per il nutrimento degli animali.
”Bioexplosion” è invece presente a Pisa e converte il letame di cavallo in ‘vermicompost’, grazie all’attività dei lombrichi che digeriscono e purificano il rifiuto dei 200 animali ospitati dalla Tenuta Isola, centro ippico per l’allenamento di cavalli da trotto.
Infine riportiamo l’esperienza di ”Disco Soupe” a Firenze, che organizza eventi musicali durante i quali si cucina cibo donato da ristoranti e aziende della zona, che diversamente sarebbe gettato via.
In collaborazione con AdnKronos