Una strage che in pochi ricordano. Solo ieri, abbiamo ricordato quella del 1980 alla stazione di Bologna, ma, giusto qualche anno prima, sempre in Italia, ce ne è stata un’altra che ha tutto il diritto di esser ricordata: quella del 1974.
Sempre di matrice terroristica, ed era il 4 agosto del 1974. Il tutto successe lungo i binari che attraversano l’Appenino fra Toscana ed Emilia Romagna.
Sono in molti a non ricordare questa ennesima strage “del treno”, avvenuta nel lontano 1974. Sono passati quasi 50 anni ma il ricordo, specie nelle famiglie delle vittime ed in coloro che quel dolore ancora lo vivono, è sempre vivo. L’hanno chiamata “la strage dimenticata” e mai appellativo più giusto fu dato.
Sì, perché solo 6 anni dopo, di strage ferroviaria ce ne fu un’altra, a Bologna. Ma quella avvenuta il 4 agosto del 1974 a San Benedetto Val di Sambro non deve andare nel dimenticatoio. Anche qui, a portare la morte lungo i binari del treno che attraversa l’Appennino tosco emiliano fu il terrorismo e, a morire sotto la loro mano, furono 12 persone ed altre48 ne rimasero ferite.
Il treno “Italicus” era partito da Roma ed era diretto a Monaco, destinazione che mai raggiungerà. E a pensare che, ancora oggi, a quasi 50 anni di distanza da quel tragico evento, questa strage non ha ancora dei colpevoli quanto dei condannati. Di processi ne sono stati fatti ma tutti gli imputati sono stati assolti.
Ma cosa successe quel giorno? Erano circa l’1,20 della notte fra il 3 il 4 agosto. Ad esser preso di mira fu il treno che, da Roma, portava a Monaco. Qualcosa successe nella quinta carrozza: un’esplosione fortissima che la dilaniò completamente a poche centinaia di metri dall’uscita di una galleria.
Il treno era, da poco più di un’ora, passato per la stazione di Firenze, portando con sé 20 minuti di ritardo. E, forse, bisognerà dire “grazie” a questo ritardo perché, proprio questo, ha impedito che la bomba posizionata sui binari (nel punto esatto e stabilito dagli assalitori) esplodesse e facesse una strage ancora più grave di quella che non ha fatto.
Dalle indagini fatte successivamente, in particolare esaminando (con i mezzi di allora) proprio il timer dell’esplosivo, si venne a sapere che la bomba doveva esplodere nella galleria stessa, dove il treno da poco era passato, e non alla sua uscita, come poi è successo.
Secondo le ricostruzioni, a bordo di questo treno doveva esserci anche l’onorevole Aldo Moro ma che, per un caso fortuito, su quel treno (forse anche per altri suoi impegni) non ci è mai salito. Era lui l’obiettivo dei terroristi? Non si è mai saputo.
Sta di fatto che, come dicevamo, a quasi 50 anni di distanza, questa strage non ha ancora dei colpevoli processati e condannati.
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