Strage di Bologna: il 2 agosto 1980 la bomba fatta esplodere alla stazione della città provocò la morte di 85 persone.
Sono passati 42 anni da quando fu attuata quella che venne definita la strage di Bologna che portò alla morte di 85 persone innocenti, ferendone altre 200. Il 2 agosto 1980, infatti, una valigia, carica di tritolo, esplose nella sala d’aspetto della seconda classe della stazione bolognese: come responsabili del criminoso gesto furono individuati Valerio Foravanti, Luigi Ciavardini e Francesca Mambro, ex terroristi di estrema destra dei Nar. I tre misero in esecuzione il piano, mentre Gilberto Cavalli fu accusato di concorso esterno.
Sono passati 42 anni da quando, alla stazione di Bologna, venne fatta esplodere una valigia contenente tritolo che uccise 85 persone innocenti, ferendone altre 200 in quella che è stata definita la strage più grave – e, di conseguenza, memorabile – degli anni ’80.
Esecutori del folle piano, gli ex terroristi di estrema destra, Valerio Foravanti, Luigi Ciavardini e Francesca Mambro ai quali si aggiunse anche il nome di Gilberto Cavalli, il quale fu accusato di concorso esterno. Il gruppo è stato condannato, in via definitiva.
Il terrorismo che aveva caratterizzato il decennio degli anni ’70, dunque, sembrava non voler abbandonare l’Italia, che aveva vissuto i cosiddetti “anni di piombo” e che voleva, in qualche modo, lasciarsi alle spalle quel periodo buio.
Allo scoppio della bomba, fatta saltare alle ore 10.25 di quell’infausto giorno, la stazione si trasformò in un campo di battaglia e, con essa, anche gli edifici e i locali che vi ruotavano intorno. L’orario restò fisso sull’orologio che era presente piazzale della stazione.
La vittima più giovane è Angela Fresu, di 3 anni, mentre quella più anziana è Antonio Montanari di 86 anni. Ambulanze, vigili del fuoco, forze dell’ordine ed esercito si recano sul posto per prestare soccorso.
I nomi delle vittime sono stati incisi in una lapide, posta nella stazione bolognese. Ogni 2 agosto sono organizzate varie commemorazioni da parte delle associazioni dei familiari delle vittime per chiedere giustizia e chiarezza sulla strage che ha portato via i loro cari.
Nel 1995, dopo diversi processi, Valerio Fioravanti e Francesca Mambro vengono individuati come esecutori materiali della strage e condannati all’ergastolo. Percorso a parte per Luigi Ciavardini che, nel 1980 era minorenne quando prese parte alla strage: nel 2007, è stato condannato a 30 anni di galera.
Fioravanti esce di galera – nel 2009 – dopo aver trascorso 26 anni in carcere e aver scontato 5 anni di libertà vigilata. Francesca Mambro ha terminato la sua pena nel 2013: i due si sposarono nel 1985 ed ebbero una figlia nel 2001. Tutti e tre i terroristi hanno sempre professato la propria innocenza davanti ai giudici.
Per quanto riguarda il “quarto uomo” coinvolto nella strage, ossia Gilberto Cavallini, a fine 2017 è iniziato il processo per accertare le eventuali responsabilità dell’uomo.
Nel 2020 è stato condannato per concorso esterno, in quanto avrebbe aiutato Fioravanti, Membro e Ciavardini, fornendo loro documenti falsi, un’automobile per spostarsi da Padova a Bologna, nonché un alloggio in Veneto.
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