[didascalia fornitore=”ansa”]I funerali delle due bambine uccise dal padre a Cisterna di Latina[/didascalia]
“Preghiamo anche per il padre”. Così il parroco della chiesa di Collina dei Pini, a Cisterna di Latina, si è rivolto ai fedeli durante i funerali di Alessia e Martina, le due bambine di 7 e 13 anni uccise a colpi di pistola dal papà, il carabinieri Luigi Capasso, lo scorso 28 febbraio prima di togliersi la vita. Nell’omelia il prete ha voluto ricordare anche l’uomo, scatenando qualche malumore tra i banchi della chiesa gremita di persone. “Scusate ma la famiglia ha perdonato”, ha poi insistito il prelato. Assente la madre, Antonietta Gargiulo, ancora ricoverata in ospedale dopo essere stata ferita sempre dal marito, e che, nel giorno della festa della donna, ha saputo della morte delle figlie.
Nel corso della cerimonia, il parroco ha ricordato le due piccole di cui ha ripercorso la loro breve storia di fede. “È con grande emozione che oggi, a nome di tutti, do l’estremo saluto terreno ad Alessia e Martina, due bambine da me conosciute ed amate. Alessia, battezzata e comunicata da me, il prossimo 6 Maggio avrebbe dovuto ricevere il Sacramento della Cresima e Martina, a settembre avrebbe iniziato il suo cammino di catechesi parrocchiale. Ora è tutto finito. Ma è davvero tutto finito?”, si chiede.
“In 50 anni di sacerdozio ho celebrato tanti funerali, di persone uccise, suicidi, morti in incidenti o per lunghe malattie, giovani e anziani; qualcuno potrebbe dire sono abituato a funerali e morte. No, non sono abituato. Quando vedo una bara bianca, tanti perché affollano la mia testa”, ha continua il parrocco.
“Sappiamo che umanamente parlando non ci sono risposte. Parliamo di cattiveria umana, follia ma restiamo insoddisfatti. La risposata sta nel perché abbiamo portato Alessia e Martina qua, non in stadio o palazzetto. Abbiamo portato Alessia e Martina qui, in chiesa dove loro hanno cominciato a muovere primi passi cristianità. È qui che troviamo risposta”.
In occasione dei funerali il comune di Cisterna di Latina ha proclamato il lutto cittadino: negozi chiusi o con le serrande abbassate, tanti palloncini rosa e bianchi hanno accolto le bare e tutta la città ha voluto essere presente all’addio alle due bambine. Lo stabilimento Findus, dove lavora Antonietta Gargiulo, ha fermato la produzione per permettere ai colleghi della donna di partecipare alle esequie.
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