Si riapre il caso della strage di Erba. Nonostante siano passati 16 anni dall’omicidio plurimo, il team di difensori dei coniugi Rosa e Olindo accusati di aver ucciso loro le vittime, hanno prodotto nuovi atti che il sostituto procuratore di Milano, Cuno Tarfusser, ha raccolto giungendo alla conclusione che i Bazzi sono innocenti e pertanto, vittime di un errore giudiziario.
Tarfusser ha quindi chiesto di riaprire il fascicolo con l’estrema convinzione che l’unico testimone sopravvissuto alla strage, l’11 dicembre 2006, Mario Frigerio, ebbe una scarsa memoria nel riconoscimento del suo aggressore.
Il sostituto procuratore di Milano, Cuno Tarfusser, è intenzionato a riaprire il caso della strage di Erba, avvenuto l’11 dicembre 2006. Gli unici accusati da sempre sono stati i coniugi Rosa e Olindo, condannati all’ergastolo in via definitiva.
A distanza di oltre 16 anni, il sostituto procuratore crede che i Bazzi siano vittime di un errore giudiziario, in quanto Mario Frigerio, l’unico testimone sopravvissuto alla strage, ebbe una scarsa memoria nel riconoscimento del suo aggressore.
“a distanza di oltre 17 anni, la scienza è in grado di fornire quelle certezze scientifiche idonee a fare sgretolare i tre pilastri probatori su cui fondano la condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi”.
Queste le parole scritte da Tarfusser nel documento di richiesta di revisione di 58 pagine. Secondo quest’ultimo, Mario Frigerio, deceduto alcuni fa, doveva essere considerato un soggetto non idoneo a fornire testimonianze, in quanto la sua scarsa memoria e il peggioramento di questa con conseguenti deficit cognitivi ha fornito elementi errati ai fini dell’indagine investigativa.
Se da una parte il sostituto procuratore di Milano è intenzionato a riaprire il caso per dimostrare dopo 16 anni l’innocenza di Rosa e Olindo Bazzi, condannati all’ergastolo in via definitiva, dall’altro vi sono Beppe e Pietro Castagna, i fratelli di Raffaella e figli di Paola Galli, due delle vittime della strage, i quali si imbattono per avere la verità e sono in disaccordo sulla richiesta di revisione presentata.
Infatti, nel loro profilo Facebook, hanno scritto un lungo pensiero circa gli aggiornamenti delle ultime ore sulla possibilità di riaprire il caso:
“Ora un sostituto procuratore probabilmente condizionato dalla campagna mediatica assordante delle Iene, sembrerebbe abbia ritenuto di valutare la riapertura del caso”.
Queste le parole scritte in un lungo post nei social dei fratelli Castagna, amareggiati per la richiesta di revisione e sperano fortemente che il sostituto procuratore, una volta analizzato il caso, lo possa nuovamente archiviare. Beppe e Pietro Castagna, nel loro sfogo via Facebook, hanno anche scritto che chi crede che Rosa e Olindo siano innocenti sono dementi o farabutti.
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