Continua ancora a salire il numero delle vittime della strage di Seul. Doveva essere una semplice festa di Halloween post pandemia, invece si è trasformata in tragedia. A perdere la vita tanti giovani, l’età media si stima essere intorno ai 20 anni. L’ultima vittima riconosciuta è una giovane sudcoreana poco più che ventenne.
Secondo l’ultimo bollettino sale a 156 il numero delle vittime nella città di Seul. Le forze dell’ordine sapevano di una folla di persone riunite ma secondo il capo della polizia non erano arrivate in centrale segnalazioni sufficienti per poter intervenire.
Una tragedia che forse si sarebbe potuta evitare se solo gli agenti della polizia avessero accolto sin da subito le richieste che arrivavano in centrale nella serata di sabato scorso.
Due giorni dopo la strage emergono nuovi particolari. Il numero delle vittime purtroppo è in costante crescita: sono 156 gli adolescenti e i ventenni deceduti. Tutto questo poteva essere evitato solo se il capo della polizia avesse fatto intervenire i suoi uomini prima ancora che la calca di Itaewon diventasse fatale.
Tra le vittime è stata identificata anche la nipote di un deputato americano, la quale si trovava a Seul per un progetto Erasmus di sei mesi. Si stima che siano 26 le persone straniere che sono decedute nella strage di Halloween.
Yoon Hee-keun, il comandante nazionale della polizia, ha definito “non sufficiente” la gestione delle comunicazioni ricevute. In una nota ha riferito che sono stati schierati 137 uomini anziché i 200 iniziali.
Doveva essere una serata di festa e baldoria in tutta sicurezza quella di sabato scorso nel quartiere della movida nella metropoli asiatica. Qualcosa, invece, non è andato nel verso giusto.
Era la prima festa di Halloween post pandemia, dopo due anni di restrizioni quella di due giorni fa era la prima occasione utile per trascorrere dei festeggiamenti in piena libertà nella zona rinomata di Itaewon, nota per la vita notturna e i ristoranti alla moda.
Più o meno si stima che poco più di 100 mila persone si siano radunate, la maggior parte adolescenti e ventenni. Nessuno si aspettava questa onda di persone, poiché l’evento non aveva un organizzatore, pertanto né le forze dell’ordine e nemmeno le autorità di Seul stavano gestendo la folla.
Lee Sang-min, il ministro dell’interno e della sicurezza della Corea del Sud, durante un consiglio parlamentare, ha chiesto scusa per l’accaduto.
“porgo le mie umili scuse alle persone per l’incidente, sebbene la nazione abbia responsabilità illimitata per la sicurezza delle persone”;
queste sono state le dichiarazioni di Lee, mostratosi profondamente dispiaciuto per la strage di Halloween.
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