Continuano le operazioni di ricerca a seguito del naufragio di un’imbarcazione nei giorni scorsi vicino a Crotone, sale a 69 il numero dei morti recuperati dal mare, tra di loro c’è anche un bambino.
Non si conosce l’identità del bambino, ma non si fermano le ricerche dei dispersi. È previsto che proseguiranno per tutto il week end.
Continua a salire il numero delle vittime a seguito della strage di migranti che si è verificata nei giorni scorsi a pochi metri dalla costa di Crotone.
Era la notte tra il 24 e il 25 febbraio quando un’imbarcazione con a bordo centinaia di persone si è spezzato in due a causa del maltempo, riversando in mare tutti i passeggeri.
Mentre è di poco fa la notizia del ritrovamento del corpo di un bambino sulla spiaggia, portato a riva dal mare. Si tratta del 15esimo minore ad essere trovato senza vita a seguito della strage. Di lui non si conoscono ancora né l’età né la sua identità.
Il cadavere verrà portato nelle prossime ore al Palasport di Crotone per eseguire il riconoscimento. Con quest’ultimo ritrovamento sale a 69 il numero delle vittime che si è verificato a seguito del naufragio.
Sono ancora una decina i corpi che non sono stati ancora identificati, mentre sono 56 i parenti che sono stati riconosciuti.
Per alcuni di loro verrà eseguito un riconoscimento digitale, ad esempio per una giovane tunisina che era in viaggio da sola la Questura ha provveduto a contattare i genitori attraverso una videochiamata.
I genitori non avevano modo di poter raggiungere l’Italia per il riconoscimento. È prevista la stessa modalità per altri casi.
Per alcune delle salme sarà invece avviata la procedura per l’espatrio a seguito delle istanze presentate dai familiari delle vittime presso il Comune di Cutro. Per molti di loro c’è la volontà di seppellirli nel Paese di origine.
Proseguono intanto le ricerche dei dispersi, che andranno avanti per tutto il fine settimana con navali, mezzi aerei, sommozzatori e con il personale di presidio a terra di Vigili del Fuoco, Guardia Costiera, Carabinieri, Questura, Guardia di Finanza e Protezione Civile Regionale.
Sono state intanto avviate le indagini per scoprire cosa sia successo realmente sull’imbarcazione e le responsabilità sui mancati soccorsi. Alfredo Mantova, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ha dichiarato: “Follia dire che non abbiamo fatto il dovuto”.
Da quanto è stato ricostruito fino ad ora non è partito nessun allarme dall’imbarcazione nonostante quello che è stato più volte trascritto sulle principali testate giornalistiche.
Secondo quanto riportato la Frontex non ha lanciato nessun allarme quella notte, ma ha segnalato la presenza di un’imbarcazione in mare con una persona visibile, indicando che potessero essercene altre.
Questa comunicazione non è possibile ritenerla un allarme. A dare ulteriore prova di questo mancato allarme c’è anche la conferma che il velivolo che ha individuato l’imbarcazione e che raccoglie le foto non ha continuato a seguire l’imbarcazione dopo aver inviato la comunicazione.
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