Strage di Viareggio: il Comune rinuncia alla costituzione di parte civile nel processo di appello bis.
Mediante la figura dell’avvocato Graziano Maffei, il Comune di Viareggio ha comunicato di rinunciare alla costituzione di parte civile nel processo di appello bis in relazione alla strage ferroviaria che ebbe luogo il 29 giugno 2009.
Graziano Maffei, avvocato del comune di Viareggio, ha comunicato al giudice che la parte da lui assistita rinuncia alla costituzione di parte civile nel processo bis – in corso a Firenze – per la strage di Viareggio del 2009.
Il comune ha preso questa decisione, in quanto non avrebbe intenzione di avanzare altre richieste di risarcimento: ricordiamo che, per danno morale, ha ottenuto un risarcimento residuale ammontante a 200 mila euro, tramite Generali mentre – nel 2011 – ha ottenuto una liquidazione pari a 2,8 milioni di euro per danno patrimoniale.
L’avvocato Maffei ha spiegato che la strage si sarebbe potuta evitare, controllando scrupolosamente la velocità a cui viaggiavano i treni che trasportavano sostanze pericolose. Ecco le sue parole al riguardo: “I treni continuavano ad andare trasportando merci pericolose sulle stesse linee ferroviarie. E andavano tutti alla stessa velocità“.
Per questo motivo, dunque, il legale parla di “culpa in vigilando“, a causa della mancata vigilanza che doveva essere effettuata sulla linea e per i treni trasportanti materiali di una certa pericolosità. Per quel che riguarda la velocità, nello specifico, l’avvocato Maffei sostiene che
“gli studi dicono che a 60 kmh si sarebbe salvata e che tra 30 e 60 kmh ci sono valori capaci di interrompere e rendere inefficace la causa dell’evento, o che non si realizzi l’evento”.
La strage di Viareggio, che ebbe luogo il 29 giugno 2009, provocò la morte di 32 persone: uomini, donne e anche bambini in quella che fu una tragedia che distrusse la vita di altrettante famiglie che piangono i loro cari da quel terribile giorno.
Oltre le vittime, si accertarono diversi feriti e danni materiali ingenti in seguito agli incendi che si svilupparono dopo il deragliamento del treno merci contenente GLP in un vagone. Le parti civili che hanno già discusso hanno richiesto un risarcimento danni per le condizioni di salute alle quali sono stati soggetti per aver respirato, per giorni, i fumi dell’incendio.
Due di questi hanno chiesto un risarcimento per i gravissimi danni polmonari riscontrati dopo il devastante evento.
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