[didascalia fornitore=”ansa”]Trump alla Casa Bianca con i sopravvissuti della strage in Florida[/didascalia]
Donald Trump incontra gli studenti sopravvissuti alla strage di San Valentino al liceo Parkland in Florida e propone come soluzione alla loro richiesta “Mai più” di armare gli insegnanti. “La esamineremo con attenzione. Capisco che è un’ipotesi controversa, ma siamo qui per ascoltare”, dice il presidente alla delegazione, riprendendo uno dei punti del foglio che si è portato con sé all’incontro e che non è sfuggito ai cronisti. Cinque punti di cui l’ultimo, I Hear You, vi ascolto, è stato ripetuto più volte dall’inquilino della Casa Bianca. “Ascoltiamo, poi ci mettiamo subito al lavoro e non solo a parole come in passato. Lo risolveremo. Se ci fossero insegnanti esperti di armi, potrebbero porre fine ad un attacco molto velocemente”, ha ripetuto. Intanto, negli USA la mobilitazione contro le armi cresce sempre più, con cortei e manifestazioni in tutti gli stati per chiedere una stretta sulla vendita delle armi.
Tantissimi gli studenti che sono scesi per le strade in Florida e a Washington per la “March for Our Lives”, la marcia per le nostre vite, manifestazione contro le armi che ha trovato tra l’altro, lo sponsor di George Clooney: l’attore ha infatti donato 500mila dollari al corteo organizzato da studenti, parenti e amici di vittime delle mass shooting.
La strage di San Valentino al liceo Parkland, che ha fatto 17 vittime, sembra aver cambiato qualcosa in un Paese che ha sempre avuto un problema con le armi e che, finora, ha preferito ignorarlo anche grazie alle pesanti pressioni economiche delle lobby delle armi sulla politica USA.
[didascalia fornitore=”altro”]Gli appunti di Trump all’incontro con gli studenti /Twitter[/didascalia]
Lo si vede anche sul web. Il video pubblicato da Scott-Dani Pappalardo, appassionato di armi di New York che distrugge con una motosega il suo fucile dopo la strage in Florida, è diventato virale. “Ho preso una decisione, voglio essere certo che la mia arma non sarà mai in grado di uccidere una vita”, ha spiegato l’uomo lanciando l’hastag #OnelessGun, un’arma in meno.
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Le pressioni mediatiche e sociali sono state tali che lo stesso Trump, da sempre contrario a ogni limitazione sulle armi, si è deciso a incontrare la delegazione dei sopravvissuti dell’ultima strage: a molti però non è piaciuto che il presidente si fosse portato dietro un memorandum per ricordare che doveva ascoltare le vittime.
La disperazione dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime
L’incontro è stato ripreso in diretta tv e ha visto momenti di grande commozione e di rabbia. “Se non è grande abbastanza per comprare una birra non dovrebbe essere in grado di comprare un’arma”, ha detto il padre di una vittima, ricordando che il killer di Parkland ha solo 19 anni e si era potuto comprare un fucile semi automatico. “Sono arrabbiato perché non vedrò più mia figlia. Quanti altri ragazzi ancora? Non chiuderò occhio fino a quando non si farà qualcosa”, ha urlato con tutta la sua disperazione un altro genitore, mentre un ragazzo di 18 anni piangeva perché aveva perso il suo migliore amico.
“Mi sono svegliato con la notizia che il mio migliore amico non c’era più e non capisco come sia possibile che io sia ancora in grado di acquistare un’arma d’assalto”, ha detto commosso Samuel Zeif, studente del liceo Douglas che ha compiuto 18 anni proprio il giorno della strage. “Sono seduto vicino ad una madre che ha perso il bimbo nella scuola elementare di Sandy Hook e sta ancora succedendo”.
No di insegnati, studenti e genitori
Di fronte alla proposta di Trump di armare gli insegnanti è arrivato il no della delegazione che vuole una stretta sulla vendita delle armi e non più pistole e fucili nelle aule scolastiche. “Gli insegnanti vanno piuttosto armati di conoscenza per prevenire queste stragi, per identificare i ragazzi a rischio prima che arrivino a quel punto”, ha risposto Nicole Hockey, la mamma di Dylan, 6 anni, una delle 27 vittime della strage di bambini nella scuola elementare Sandy Hook. “Per favore – ha implorato durante l’incontro con il presidente alla Casa Bianca – parliamo di prevenzione. Aiutiamo la gente prima che arrivi al punto di fare una strage”, in riferimento ai maggiori controlli su patologie mentali per chi compra un’arma.
La contro protesta dei presidi e le minacce ai manifestanti
Sulla questione delle armi però il clima negli States rimane ad altissima tensione. Molti istituti hanno infatti minacciato insegnati e studenti che se continueranno a manifestare saranno colpiti da provvedimenti anche seri. Il sovrintendente del distretto scolastico Needville Independent School, di Houston, Texas, ha scritto su un post su Facebook che “chiunque partecipi a proteste di stampo politico sarà sospeso per tre giorni”, chiarendo che tutte le scuole pubbliche della città non tollereranno manifestazioni durante l’orario scolastico.
Scott Israel, sceriffo della contea di Broward, in Florida, ha invece ordinato agli agenti di girare armati nelle scuole, mentre il distretto scolastico di Waukesha, in Wisconsin, ha mandato una lettera ai genitori spiegando che chi parteciperà alle manifestazioni programmate per metà marzo non sarà giustificato e sarà colpito da misure disciplinari.