Angelo Frigeri è l’autore della strage a Tempio Pausania. Dopo essere stato posto in stato di fermo con l’accusa di essere il killer della famiglia Azzena, è arrivata la confessione dell’uomo. Padre, madre e figlio sono stati uccisi in Gallura, a pochissime ore da un altro grave fatto di sangue, il triplice omicidio avvenuto a Santhià. Le vittime della furia assassina sono il cinquantenne Giovanni Maria Azzena, la moglie Giulia Zanzani, di 48 anni, e il figlio Pietro, che aveva soltanto 12 anni. Sono stati strangolati con del fil di ferrro. L’uomo avrebbe agito da solo ma non si esclude il coinvolgimento di altre persone. Al momento Frigeri è accusato di omicidio plurimo con l’aggravante della crudeltà.
L’autore della strage in Gallura ha confessato, Angelo Frigeri, artigiano disoccupato e incensurato, ben conosciuto dalla famiglia, stava eseguendo lavori nell’abitazione, e quindi ne aveva le chiavi.
Dalle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Sassari e della Compagnia di Tempio Pausania, pare che la vittima e il killer fossero legati in affari illeciti, piccole truffe e raggiri realizzati nell’ultimo anno.
Domenico Fiordalisi, il pm che sta seguendo la vicenda racconta anche alcuni dettagli molto duri. Non è escluso che il bambino di dodici anni, ucciso “con modalità estremamente atroci” perchè testimone scomodo, sia stato anche torturato allo scopo di far parlare il padre. Il delitto “si inquadra in vicende di usura che avevano riguardato il capofamiglia e si è sviluppato fino a queste fasi“.
Gli investigatori hanno proceduto celermente alle indagini anche grazie ad alcune telecamere di sicurezza che sono state controllate: si tratta, in particolar modo, delle riprese a circuito chiuso di un vicino negozio di orologeria e di un locale pubblico. Nelle indagini sono stati impegnati anche i Ris di Cagliari.
Inoltre, dopo il lungo interrogatorio durante la notte, messo sotto torchio dagli investigatori, l’uomo si è contraddetto ed ha raccontato alcuni particolari legati al brutale delitto.
La dinamica
L’allarme è stato dato in tarda serata dalla madre di Giulia Zanzani, che ha provato a telefonare alla figlia per molte ore, senza ricevere risposta. Quindi sono stati allertati dei parenti che hanno poi scoperto i tre corpi intorno alle 22:45 di sabato 17 maggio, anche se l’omicidio sarebbe avvenuto alcune ore prima.
Le tre vittime hanno presentato ferite compatibili con un oggetto metallico, forse sono stati colpiti violentemente con una spranga, ma sui corpi ci sono anche segni di strangolamento: un filo elettrico è stato trovato intorno al collo di una delle vittime.
A quanto pare Angelo Frigeri, specializzato in impiantistica, stava eseguendo alcuni lavori in casa della famiglia. Forse proprio i fili elettrici o telefonici usati per la sua normale attività, sono stati utilizzati per strangolare le sue vittime. Il luogo del delitto è stato pure alterato, parzialmente ripulito dal sangue.
L’uomo ucciso era stato arrestato per usura
Giovanni Maria Azzena e la moglie erano molto conosciuti in città anche grazie alla loro attività commerciale. Gestivano un negozio di abbigliamento e calzature per bambini, poco lontano dalla loro abitazione.
L’omicidio potrebbe quindi essere riconducibile alla loro attività, ma c’è anche un altro particolare.
L’uomo nel 2008 era stato arrestato nell’ambito di un’operazione della Guardia di finanza denominata “Lotta allo strozzino” e legata all’usura e alle estorsioni. Con lui erano finite in cella altre due persone.
I tre avrebbero prestato denaro in cambio di assegni postdatati, ma la cifra richiesta era molto più alta rispetto al denaro prestato, con tassi di usura variabili tra il 50 e il 200%.
Una delle ipotesi che quindi fanno gli investigatori è quella della vendetta proprio in quest’ambito, ma le motivazioni sono tutt’altro che chiare.
Le parole del sindaco
Il sindaco Romeo Frediani parla di una “notizia agghiacciante”: “È un’enorme tragedia che sembra essersi consumata con una incredibile ferocia, efferatezza. Siamo davvero tutti molto colpiti“.
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