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In Turchia una tragica esplosione in una miniera di carbone di Soma, nella provincia di Manisa, ha provocato una strage. Il drammatico evento ha coinvolto un impianto privato che si trova a 120 chilometri da Smirne. Quando è avvenuto l’incidente, al lavoro si trovavano 787 persone. Secondo le autorità, sarebbero circa 200 minatori sono ancora bloccati a 4 mila metri dalle uscite, e sono provvisti di maschere di ossigeno ad autonomia limitata. Almeno 201 persone sono morte. Il governo turco ha proclamato tre giorni di lutto nazionale mentre il premier Recep Tayyip Erdogan ha annunciato l’annullamento della visita in Albania. I soccorsi sono ancora impegnati per cercare di salvare i minatori ancora intrappolati: è una corsa contro il tempo.
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Al momento dell’incidente in fondo alla miniera c’erano oltre 700 minatori. Circa 300, che si trovavano in altre gallerie, sono riusciti a fuggire subito.
Alla base dell’esplosione ci sarebbe un cortocircuito. L’incidente, secondo una prima ricostruzione, è accaduto nel pomeriggio di martedì, secondo quanto riportato dall’emittente Ntv.
La deflagrazione sarebbe avvenuta a due chilometri di profondità, nella miniera. Le gallerie della stessa sono state invase velocemente dal fuoco e dal denso fumo.
Soltanto un paio di settimane fa, il Chp di Kemal Kilicdaroglu, il principale partito di opposizione, aveva chiesto in Parlamento un’inchiesta sulla sicurezza, proprio nella miniera di Soma.
La proposta era stata bocciata dall’Akp di Erdogan, che ha la maggioranza assoluta nella Grande Assemblea di Ankara.
I soccorsi
E’ una corsa contro il tempo. Per aumentare i lavori di soccorso e recupero dei superstiti, i soccorritori sono stati divisi in quattro squadre, che continuano a lavorare senza sosta nel disperato tentativo di estrarre gli uomini rimasti imprigionati nella terra, i sepolti vivi.
I precedenti
Non è il primo incidente che avviene all’interno delle miniere di carbone turche, che in realtà sono al centro delle polemiche nazionali già da tempo.
Durante l’anno passato, facendo il conto di tutti i morti nelle varie miniere della Turchia arriviamo a 93. Un numero altissimo.
Per protestare contro le misure di sicurezza insufficienti dell’impianto, lo scorso novembre un gruppo di circa trecento minatori si era rinchiuso in fondo alla miniera di Zanguldak, nella regione del Mar Nero – dove nel 1992 una esplosione aveva fatto già 163 morti.