Mahmoud ElAwadi è un manager orgoglioso di essere “un musulmano americano”, rispetta il Ramadan ed è a digiuno, ma di fronte all’emergenza non si tira indietro, così ha deciso di donare il sangue per aiutare i feriti della strage di Orlando. In un post pubblicato su Facebook, Mahmoud ElAwadi ha pubblicato la sua foto mentre compie il gesto e ha invitato chiunque a farlo: “Il nostro sangue è tutto uguale. Solo così possiamo unirci contro coloro che vogliono colpirci”.
“Ho donato il sangue anche se non posso mangiare o bere nulla” scrive Mahmoud su Facebook e racconta di non essere l’unico musulmano ad aver compiuto il gesto per aiutare i feriti della Strage di Orlando.
“Sono arrabbiato per quello che è successo ieri sera e tutte le vite innocenti che abbiamo perso. Sono triste, frustrato e l’idea che un folle dalla pretesa di essere un musulmano ha compiuto questo vergognoso atto, mi rende pazzo” ha detto il manager.
Mahmoud è un egiziano immigrato in America, “Ho visto la grandezza di questo paese”, tra le persone in fila in attesa anche per 5-7 ore in piedi per donare il sangue c’era anche lui, “sono tantissime le persone pronte ad aiutare, di qualsiasi etnia. I bambini, ma anche le donne musulmane in hjiab portano viveri a chi attende ore e ore sotto il sole cocente per donare il sangue”.
“Esci a donare il sangue, perché i nostri amici americani sono stati colpiti e ne hanno bisogno” conclude Mahmoud.
Non tutti però possono fare come Mahmoud, subito dopo la strage, infatti la comunità lgbt ha chiesto di poter donare il sangue. In America, però i gay non possono farlo a meno di aver praticato l’astinenza da rapporti sessuali per un anno. Lo stesso Ricky Martin in un post su Twitter ha sollevato la questione.