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Niente più segreto di Stato sulle stragi d’Italia che hanno insanguinato la storia del nostro Paese. Dopo averlo anticipato in un’intervista a Repubblica, Matteo Renzi ha firmato la direttiva che dispone la declassificazione degli atti relativi alle stragi di Ustica, di piazza della Loggia e della stazione di Bologna. Tra gli eventi che vengono colpiti dalla decisione anche le stragi del treno del Sole di Gioia Tauro, l’Italicus, della strage di Peteano e del rapido 904, nota anche come la strage di Natale. La firma è avvenuta a Palazzo Chigi alla presenza del sottosegretario con delega alla Sicurezza, Marco Minniti, e del direttore del Dis, ambasciatore Giampiero Massolo.
La direttiva della declassificazione prevede “il versamento anticipato di carte classificate in possesso di tutte le amministrazioni dello Stato che rappresentano un importante contributo alla memoria storica del Paese”, spiega la nota di Palazzo Chigi. “I documenti verranno versati secondo un criterio cronologico (dal più antico ai tempi più recenti), superando l’ostacolo posto dal limite minimo dei 40 anni previsti dalla legge (fatto che vale per tutte le amministrazioni) prima di poter destinare una unità archivistica all’archivio centrale”.
Per il premier la firma è un atto “dovuto ai cittadini e ai familiari delle vittime di episodi che restano una macchia oscura nella nostra memoria comune”, In questo modo, spiega Renzi, si prosegue nella direzione della trasparenza e dell’apertura, trovando concreta attuazione “la legge 124/2007 in un aspetto rilevante come quello del riconoscimento degli archivi dell’intelligence come patrimonio a disposizione degli studiosi, del mondo dell’informazione e di tutti i cittadini”.
La prima reazione arriva dal M5S che attacca l’operazione di declassificazione di Renzi, definendola “la solita cinica televendita per dire ‘qualcosa di sinistra’”. È quanto sostiene Nicola Biondo, responsabile comunicazione del gruppo M5S alla Camera sul blog di Beppe Grillo. “’Il golpista’ del Pd non sa di cosa sta parlando”, si legge nel suo intervento. “Il segreto di stato non è opponibile – per legge! – nelle inchieste sulle stragi. Non esistono carte riguardanti le stragi che siano state negate ai magistrati“.
“Quelle di cui parla Renzi sono tutte arrivate nelle mani dei pm nell’ultimo ventennio e, pur svelando qualcosa di importante, non hanno certo portato alla verità. Insomma siamo alla solita cinica televendita per dire ‘qualcosa di sinistra’. Ovviamente il segreto di Stato esiste, ed è stato opposto – recentemente – nel processo per il rapimento di Abu Omar, uno degli ultimi esempi di servilismo e di svendita dell’interesse nazionale”, spiega Biondo che conclude facendo i complimenti a Renzi per aver promesso di svelare “solo ciò che è già pubblico da anni. D’altronde, il cinismo non ha limiti quando si tratta di qualche voto in più. Ronald Reagan pur di farsi eleggere promise di rivelare la verità sugli Ufo, e Berlusconi garantì la cura del cancro. I venerabili maestri del giovane Renzie”.