La decisione durante il Consiglio nazionale di Forza Italia. Chi non paga e non si metterà in regola non verrà ricandidato e decadrà dagli incarichi del partito.
Pugno di ferro alla kermesse Forza Italia. Oltre alle nuove regole sui morosi azzurri arriva anche la proposta di intitolare a Silvio Berlusconi il Ponte sullo Stretto. Intanto la segreteria di Tajani si allarga: tutte le novità e le proposte da Paestum.
Morosi azzurri da pagare, compresi gli arretrati. Forza Italia, con la necessità di rinvigorire il partito economicamente, ha messo in atto una nuova stretta sulle quote. Sono le indicazioni che arrivano dal Consiglio nazionale riunitosi oggi a Paestum. La stretta, arrivata tramite l’approvazione di una modifica, prevedere chi non si metterà in regola con i pagamenti anche arretrato della quota dei 900 euro – problematica già presentatasi nel 2020, quando si era pensato come punizione alla non candidatura – decadrà dagli incarichi del partito.
Una misura molto dura per i generali del parte, che devono a detta del segretario nazionale dare l’esempio. “Chi ha responsabilità deve pagare” avrebbe detto Tajani, e chi è al vertice deve dimostrare di essere attaccato al movimento per farsi rispettare.
La segreteria del partito si è ufficialmente allargata, inoltre, con l’inserimento di altri 4 vice compreso il vicario, chi dei quattro sarà il più votato. La modifica dello statuto è stato votato all’unaminità. Ancora Antonio Tajani ha informato da Paestum che le modifiche sono state apportate anche in vista di importanti appuntamenti che attendo il partito fino al prossimo Congresso nazionale, che si terrà il 24 e il 25 febbraio. Successivamente, nei congressi provinciali, avverranno le elezioni dei delegati nazionali per le assise di febbraio.
Fiducioso della crescita di Forza Italia, Antonio Tajani ha condiviso con la platea di Paestum la sua ottimistica previsione; ossia l’arrivo al 20%. “Non solo per le nostre idee ma perché sappiamo cosa vogliono gli italiani“. Non è certo impossibile un passaggio di voti tra il centrodestra, soprattutto in una fase in cui Giorgia Meloni rimane al vertice ma sempre in vetrina e in balia di eventuali malumori, e in cui la Lega fatica a decollare. Ci saranno poi le elezioni europee, altro step per raggiungere nuove percentuali.
“Non servono gli slogan senza idee. No ai titoloni” dice Tajani, il quale ricorda come uno slogan dura un giorno, mentre “noi vogliamo costruire sul marmo un progetto politico”. Insomma, una sorta di sfida al populismo quella che arriva dal palco di Forza Italia, che ha spesso dimostrato di volere prendere le distanze da certe fazioni estremiste (come dimostra del resto la grande confusione sul tema alleanze alle europee).
In giornata è arrivata da parte degli esponenti di FI anche la proposta, dopo votazione interna, di dedicare a Silvio Berlusconi il Ponte sullo Stretto di Messina.
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