Dopo i recenti scontri fra la tifoseria di Roma e Napoli, Piantedosi incontrerà i vertici del calcio per stabilire nuove misure di precauzione.
L’attenzione è puntata ora sulle partite del prossimo weekend, considerate ad elevato profilo di rischio, ovvero Napoli-Juventus, Inter-Verona e Atalanta-Salernitana.
L’incontro fra Piantedosi e i vertici
Il ministro dell’Interno Piantedosi incontrerà i vertici del calcio e gli organi di polizia per mettere a punto un vero e proprio piano d’azione, dopo gli scontri avvenuti sull’Autosole fra gli ultras napoletani e quelli romanisti.
I match ad elevato rischio sono quelli che si disputeranno nel fine settimana e una serie di misure sono state già decise da parte dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, tuttavia adesso potrebbero diventare più severe alla luce degli scontri di domenica scorsa, addirittura potrebbe arrivare il divieto di trasferta.
Le attuali norme consentono di sospendere le trasferte e lo stesso Piantedosi ha preso in passato decisioni analoghe per tifoserie considerate pericolose. All’Osservatorio, il ministro dell’Interno ha fatto sapere che verranno date direttive particolarmente rigorose, volte alla massima precauzione per evitare scontri di ogni tipo e sedare qualsiasi rivolta sul nascere.
L’organismo si riunisce con cadenza settimanale e l’ultimo incontro c’è stato mercoledì scorso, dove sono state stabilite delle regole per le partite in programma, Ad esempio, il match di Napoli-Sampdoria era ritenuto a rischio ed è stata consigliata la vendita dei biglietti per i residenti in Campania, solo per il settore ospiti e solo per chi fa parte dei programmi di fidelizzazione del Napoli.
Dopo i gravi episodi di domenica, per la quale sono state identificate circa 180 persone, l’input è adesso quello di esaminare i nuovi possibili pericoli analoghi, in modo da salvaguardare l’ordine pubblico.
Gli esponenti del Governo e i vertici sportivi hanno dunque in mente attività di controllo più rigorose, a partire da quelle che vengono effettuate all’ingresso, per consentirlo solo a chi è sottoscrittore dei programmi di fidelizzazione.
Gli scontri sull’A1
Intanto Ansa ha riportato che sono 180 le persone identificate, coinvolte nella guerriglia nei pressi della stazione di servizio di Badia al Pino. Si tratta di un centinaio di tifosi romanisti individuati a Milano e un’ottantina di napoletani a Genova.
C’è stato un solo arresto e l’udienza per direttissima è prevista oggi. L’imputato dovrà rispondere dell’accusa di rissa aggravata. Piantedosi è intervenuto in merito a questo grave episodio osservando che di solito episodi violenti legati agli eventi sportivi avvengono lontano dagli stadi, quindi bisognerà predisporre misure preventive lungo i percorsi.
Entrambi i club hanno condannato i fatti di domenica 8 gennaio, prendendo posizioni molto dure e auspicando che il Governo faccia qualcosa.
La guerriglia ha causato il blocco dell’A1 fra Arezzo e Monte San Savino ed è dovuta intervenire la Polizia Stradale. Secondo quanto riportato da alcuni testimoni, gli scontri sarebbero cominciati per strada quando entrambe le fazioni di ultras sarebbero scese dalle auto.
Diverse persone incappucciate e armate di bastoni e petardi hanno cominciato la rissa e i fumogeni hanno raggiunto anche la stazione di servizio nelle vicinanze.
Alcune auto in coda hanno provato a superare il caos e scappare. In questi giorni si è parlato anche di incontro organizzato, ora le forze dell’ordine sono a lavoro per interrogare gli arrestati e delineare i contorni della vicenda, sedata dopo diverse ore di chiusura dell’autostrada.
Le conseguenze sono state tragiche e anche se non ci sono state vittime, c’è stato un ferito e diversi contusi, prima che gli agenti riportassero l’ordine in zona.