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“Non vogliamo elemosine da 80 euro, vogliamo il lavoro”: Striscia la notizia ha consegnato a Piero Pelù il suo primo tapiro d’oro per questa dichiarazione contro il premier Matteo Renzi. Durante il concerto del primo maggio a Roma, il rocker ha definito l’ex sindaco di Firenze “il non eletto, ovverosia il boyscout di Licio Gelli” e nonostante tutte le polemiche, Valerio Staffelli si è trovato davanti un giudice di The Voice che non è minimamente intenzionato a fare un passo indietro…
Attapirato ma non domo, Pelù ha spiegato a Staffelli che “La gente meriterebbe molto di più di quegli 80 euro. Il diritto di critica è sacrosanto. Sono stato violentemente attaccato dai mezzi di distrazione di massa di Renzi in questi giorni”.
Il cantante ha anche smentito di avercela con l’attuale premier perché gli ha tolto la direzione artistica dell’Estate Fiorentina: “Fuffa renziana di regime – ha spiegato – queste cose vengano dette appositamente da Renzi per far credere che io abbia una storia personale contro di lui”. E si chiude in musica, con una canzone dedicata a Renzi perché “il rock – ha detto Pelù – affila i denti contro gli arroganti come te”.